Per la seconda delle 4 città del suo minitour di reading poetici, Guido Catalano ha scelto il Locomotiv Club di Bologna. E il pubblico ha risposto entusiasta.
12 dicembre 2018, un mercoledì come tanti, la gente va e viene dal lavoro e l’influenza colpisce la città a macchia di leopardo. Ma nel parco del Dopo Lavoro Ferroviario di Bologna, tra le tenui luci rossastre del Locomotiv Club un centinaio di persone attende lui: l’uomo in grado di dare una svolta alla serata, l’uomo che trasuda romanticismo, l’uomo che ti tiene appeso ai suoi versi per un’ora e mezza. Guido Catalano.
Se a questo punto non vi state ancora strappando i capelli significa che non avete capito di chi stiamo parlando.
Guido Catalano è il poeta più contemporaneo e soprattutto più vivente che conosciamo. Noi siamo andati a vedere e sentire di persona il suo reading a Bologna, ma se voi non siete stati altrettanto fortunati sappiate che avete ancora qualche possibilità.
Il tour prosegue infatti con 2 date a Torino, il 17 e 18 dicembre alla Lavanderia a Vapore di Collegno.
E a Milano il 13 e il 21 dicembre al Santeria Social Club.
Ma parliamo della serata di ieri. Guido Catalano non è soltanto un poeta e non è soltanto un cabarettista.
Legge le sue poesie traendole dai libri poggiati sul tavolo alla sua sinistra mentre sorseggia il vino rosso che si trova sul tavolo alla sua destra. Ma nel frattempo intrattiene, ironizza e coinvolge.
Tra una poesia e l’altra trova anche il tempo di fare del sano marketing proponendo, in chiave ironica come sempre, i suoi libri come regalo di Natale da avere a portata di mano in caso di amici inattesi.
Pubblicizza anche l’uscita del suo prossimo romanzo che vedrà la luce a febbraio.
Il pubblico è vario e variopinto, ci sono persone di ogni età e Guido è bravo a mantenere vivo l’interesse per tutto lo spettacolo nonostante non sia semplice intrattenere un pubblico ad un reading.
Un solo uomo sul palco, col vino e i libri, che per un’ora e mezza legge e coinvolge inserendo aneddoti tra una lettura e l’altra confondendo i libri tra loro e sbagliando spesso pagina, tutto in maniera spontanea e naturale.
Un po’ divo e un po’ gigione che si fa acclamare per il bis e un po’ sbadato e schivo che sbaglia le poesie e sorride poco. Questo è Guido Catalano.