È uscito il 29 gennaio Randevu, disco d’esordio dell’omonimo trio. Un ascolto che ci ha coinvolti già al primo play. È il mix di influenze internazionali con sonorità inusuali che fanno di questo primo lavoro una pietra originale nel panorama musicale contemporaneo.
Randevu non si colloca facilmente in un genere, che in 9 tracce muta continuamente. Tanto a livello musicale che testuale c’è un rapido swich tra inglese e francese per quanto riguarda l’idioma cantato, ma anche le melodie fluttuano rimbalzando tra molte influenze che restano però sempre dolci e rotonde.
Già dall’esordio questa morbidezza viene esaltata: Follow me è un invito e al tempo stesso una presentazione che ci accoglie nel confortevole spazio di Randevù. E così si prosegue, tra le parole di Assis par Terre, la più movimentata The Gipsy sino a Wolves che chiude il disco. E proprio in due di queste canzoni si possono citare due grandi collaborazioni: The Gypsy è opera di Mataji Booker, cantautrice californiana, mentre Wolves vede la firma del visual artist Stefano Cominale. Ma la traccia che forse ci ha intrigato maggiormente è A lecture upon the shadow: la collaborazione in questo caso è datata, trattandosi di un componimento di John Donne, poeta inglese del XVII secolo. È questo il tratto distintivo dei Randevù: un disco romantico che non risulta stucchevole, nove tracce di emozioni che però non sono mai banali.
“Se c’è un aspetto che intendiamo mettere in risalto è la spontaneità con cui abbiamo accolto le nostre idee” Racconta la band – “Ogni volta abbiamo cercato di conferire loro una forma che fosse in armonia con la fiamma che le aveva animate, certamente attraverso gli strumenti che negli anni hanno formato il nostro gusto ma mai prendendo questi ultimi come punto di riferimento, come qualcosa a cui tendere. Piuttosto il contrario: è stata sempre una suggestione, un’idea di suono, ad essere subordinata alla natura emotiva di una determinata intuizione. A questo attribuiamo il carattere eterogeneo della nostra prima produzione musicale composta da nove brani come un risultato di sensibilità, lingue e origini diverse, misurate in un susseguirsi di sfide e obiettivi, raggiunti per merito di un nostro legame molto profondo e particolare”.
https://youtu.be/RLxzoyG3HoQ
Ma chi sono i Randevù? Il trio nasce come duo: sono Luca Romano e Francesco Ferrarelli a dare il via a questa avventura nel 2013. Si trovano a Roma e negli anni si prodigano in diverse collaborazioni. La formazione attuale e completa avviene però l’anno successivo, quando incontrano Sissou Gurung, giovanissima cantautrice franco-nepalese. Dopo il primo video, uscito nel settembre 2014 con il titolo di Osho Song, il trio continua a partecipare a diversi festival ed eventi sino alla lavorazione di Randevu, che vedrà la luce il 29 gennaio 2019 per Bassa Fedeltà, anticipato dal singolo Love is all di cui è disponibile anche un videoclip firmato dal videomaker Aron Greco.