E’ uscita l’8 febbraio la raccolta “Vivi si moure 1999-2019” che contiene 19 tracce estratte dai 10 album + un Ep oltre a due pezzi inediti e ripercorre tutta, o quasi, la storia degli Zen Circus.
La raccolta ripercorre a ritroso la storia del gruppo, partendo dai brani inediti fino ad arrivare alla traccia 19, la più datata.
Ma la storia degli Zen Circus inizia ben prima del 1999. Nel 1994, anno della morte di Kurt Cobain, un 16enne pisano con la sua chitarra elettrica decide di metter su una band punk-rock insieme al suo amico Marcello “Teschio” Bruzzi. Registrano due demo, una nel ’96 e una nel ’97, con varie formazioni e nel ’97 appaiono anche nella compilation Soniche Avventure della Fridge Records insieme ad astri nascenti della musica underground come i Verbena, che poi diventeranno i Verdena.
Nel ’98 allestiscono una sala prove nel centro sociale Macchia Nera di Pisa e debuttano col primo vero album, About Thieves, Farmers, Tramps and Policemen, con il nome di The Zen. L’album verrà prodotto da un’etichetta autoprodotta ad hoc per l’occasione, la Iceforeveryone Records.
Da questo album è stata presa la canzone Mexican Requiem un pezzo che ricorda molto i Nirvana con tratti in spagnolo e molta energia.
Nel 2000 entra a far parte della band Massimiliano “Ufo” Schiavelli, che da lì non si schioderà più, e la band assume il nome di The Zen Circus.
Col nuovo nome pubblicheranno Visited by the Ghost of Blind Willie Lemon Juice Namington IV. Nel 2003 Teschio lascia la band e il suo posto alla batteria viene preso da Karim Qqru e si forma la formazione di base che resiste tuttora. Nel 2004 pubblicano Doctor Seduction e nonostante l’andamento positivo dell’album Appino non riesce a pagare chitarra e amplificatore, che gli vengono pignorati.
Nel 2005 pubblicano Vita e opinioni di Nello Scarpellini, gentiluomo che contiene il brano Fino a spaccarti due o tre denti, traccia 18 della raccolta.
Durante il tour gli Zen aprono un concerto a Bologna ai Violent Femmes e Brian Ritchie, bassista della band statunitense, decide di produrre il successivo album del band e di entrare a far parte del gruppo sia per le registrazioni che per il live. Nel 2008 vede così la luce Villa Inferno da cui sono estratti i brani Vent’anni, Figlio di Puttana e Punk Lullaby che vede la collaborazione alla voce dei Pixies.
Nel 2009 arriva l’album che più di tutti li ha resi celebri e che festeggia quest’anno il suo decimo compleanno: Andate tutti affanculo. La Tempesta records li prende sotto la sua ala. Sempre nel 2009 partecipano ad una compilation ideata dagli Afterhours con un brano dal titolo Gente di Merda.
Della raccolta fanno parte, oltre all’omonima Andate tutti affanculo, anche i pezzi l’egoista e la celeberrima Canzone di Natale.
Nel 2011 esce il settimo album della band, Nati per subire, che vanta innumerevoli collaborazioni e da cui sono estratti L’amorale e i Qualunquisti.
A gennaio 2014 esce l’album Canzoni contro la natura anticipata dal singolo Viva, che fa parte della raccolta insieme a Postumia.
Nel 2016 è tempo di La terza guerra mondiale e dei pezzi Ilenia, L’Anima non conta e Non voglio ballare. Entra a far parte della band il “Maestro” Francesco Pellegrini.
L’ultimo album in studio è di marzo 2018 e si intitola Il fuoco in una stanza. Nella raccolta, oltre alla title track anche il singolo Catene che ha anticipato l’uscita del disco.
Nel 2019 gli Zen Circus partecipano al Festival di Sanremo con il pezzo l’Amore è una dittatura, in linea con le produzioni precedenti. Il pezzo entrerà a far parte della raccolta insieme all’inedita La festa.
Per i meno attenti ecco il riassunto della Tracklist:
01 – L’amore è una dittatura – 02 – La festa – 03 – Il fuoco in una stanza – 04 – Catene – 05 – Non voglio ballare
06 – L’anima non conta – 07 – Ilenia – 08 – Viva – 09 – Postumia – 10 – I qualunquisti – 11 – L’amorale –
12 – Andate tutti affanculo – 13 – L’egoista – 14 – Canzone di natale – 15 – Figlio di puttana – 16 – Vent’anni
17 – Punk lullaby – 18 – Fino a spaccarti due o tre denti – 19 – Mexican Requiem
Gli Zen hanno annunciato, per il momento, una sola data, che oltre ad essere la presentazione della raccolta sarà anche la celebrazione dei loro primi 20 anni di carriera come Zen Circus e anche il decimo compleanno dell’album Andate tutti affanculo.
La grande festa si terrà il 12 aprile al Paladozza di Bologna, sarà il capoluogo emiliano la culla unica di questo concerto-festa-celebrazione che è il modo di dire agli amici, quelli che sanno sottoplaco, quelli che in questi vent’anni hanno ascoltato le loro canzoni e si sono sentiti a casa, si sono riconosciuti in quei versi, ” ehi, noi siamo ancora qua e continuiamo a cantare di noi”!
E si, dopo dieci album e un ep, oltre mille concerti e vent’anni in sala prove e on the road, gli zen circus ci sono ancora, e non smettono di urlare, cantare, spellarsi le dita sulle corde della chitarra e con le bacchette.
I biglietti sono già introvabili, quindi affrettatevi!