Il 21 giugno normalmente è una festa. Inizia l’estate, ci sono eventi. E poi c’è un compleanno. Noi siamo andati a festeggiarlo, quando il sole stava scendendo e dietro la sagoma di XM24 si stagliavano gli aerei in partenza e arrivo e le bandiere che sventolavano.
Alla spicciolata sono arrivati piccoli gruppetti di persone che hanno preso posto ai tavoloni, ordinato birra fresca e fatto chiacchiere tra loro, sul palco un gruppo si stava preparando. Niente di diverso da un compleanno come potrebbero esserlo tanti altri. Invece no, il 21 giugno quest’anno era una serata un po’ speciale, bella, ma anche un po’ malinconica. I cinque ragazzi sul palco di dell’ex mercato fanno parte del progetto creato dal Collettivo S.O.L.E., e stasera per la prima volta si esibiscono davanti a tutti. Il nome non lo hanno ancora deciso, ipotizzano di battezzarsi Alinea, “come il simbolo che significa letteralmente punto a capo“.
Prima della festa alcune persone si fermano davanti al palco e con voce rotta dall’emozione iniziano la festa. La festeggiata non c’è. La festeggiata dovrebbe essere Sole, ma questo è il primo anno che la torta è per lei, ma non l’assaggerà. A prendere la parola adesso sono tre diverse voci. Il papà di Sole è emozionato, prende il microfono e ringrazia tutti con poche parole cariche di gratitudine. Poi intervengono le voci di Martin Pescatore, una struttura che si occupa di dare uno spazio a chi nel sociale uno spazio non ce l’ha, non gli viene lasciato. E infine prende la parola Carlotta, presidentessa del collettivo Sole, acronimo di Soul Original Love Experience.
Il collettivo è nato per ricordare un amica, una ragazza come tante e al tempo stesso come poche, piena di vita, ma anche colpita da una patologia che faceva rimbombare voci maligne, disturbanti e cattive nella sua testa. Sole ha usato per tanti anni la musica per elaborare la sua sofferenza ed alleviarla, fino a che non ce l’ha fatta e ha deciso di dire basta.
Il collettivo S.O.L.E. la ricoda attraverso la musica, e rende possibile una piccola magia: quella di ritagliare una spazio per chi si sente escluso, di raccontare una vicinanza e una supporto, per non dimenticare nessuno. E il linguaggio migliore è l’arte: la musica, ma anche il bellissimo spettacolo di Teatro delle Ombre Fucine Vulcaniche e i tessuti aerei di gruppo Kustò. L’esito del progetto sono canzoni bellissime, dificili da incasellare in un genere predefinito, che uniscono voce, batteria, basso, contrabbasso, tromba e chitarra , in brani ricercati, stratificati, musicalmente pensati e studiati per farti arrivare un sentimento dritto alla bocca dello stomaco. Forse c’è del jazz, forse un po’ di punk leggero leggero, fatto sta che le canzoni dei (provvisoriamente) Alinea sono degne di un gruppo già rodato. Sembra molto strano pensare che solo pochi mesi fa questi ragazzi non si conoscessero tra loro.
La voce a volte graffiante, a volte più dolce, è capace di fondersi con lo spettacolo di tessuti aerei e mette in scena, nella penombra di XM24, un tormento interiore che diventa tangibile, palpabile, e ancora di più spaventoso. Gli strappi musicali e acrobatici e le parole sono quasi violenti e impazienti, ipnotizzano. E così fanno, dopo poco, le immagini di un’inattuale metaforica storia di lotta che si staglia su un telo, illuminata dalla luci intermittenti di due torce.
La storia di Sole è li, tutta raccontata senza troppe parole, ma con tanto sentimento, e speriamo che dopo questa prima giornata, quando le luci si accenderanno un’altra volta per un altro pubblico, ci sarete anche voi. Grazie a chi ha raccontato, forse con tanta difficoltà, una storia da ricordare e per insegnare.
Aspettiamo di sentire le registrazioni che verranno incise a breve dagli Alinea per scoprire anche il nuovo album e perchè no, per raccontarvelo!