Ad Anzola dell’Emilia, a pochi chilometri da Bologna, si tiene la seconda edizione de La Fabbrica di Apollo: una serie di appuntamenti tra musica, teatro, enogastronomia e incontri.
Nella Sala Polivalente della Biblioteca di Anzola dell’Emilia è possibile imbattersi, oltre che nei libri, in concerti di vari generi musicali. Ogni primo venerdì del mese, da novembre ad aprile, c’è un evento diverso caratterizzato da ottima musica ma anche da selezioni di vini e prodotti locali.
Insomma, non solo lo spettacolo ma l’intera serata, prima e dopo il concerto o la performance è caratterizzata dalla valorizzazione e dall’incontro tra realtà. Un calice di vino offerto all’entrata e la possibilità di chiacchierare con gli artisti al termine.
La rassegna è già cominciata: a novembre c’è stato il concerto dei Savana Funk che hanno presentato il loro ultimo album Bring in the new, dalle sonorità funky, groove e blues.
Il primo venerdì di dicembre ha visto invece l’esibizione della splendida voce di Emanuelle Sigal, franco-israeliana che propone jazz, ritmi tribali e chanson française.
Ma se vi siete persi i primi due appuntamenti di questa seconda edizione, non disperate.
Venerdì 11 gennaio sarà il turno di Love is the Revolution. In questo caso non si tratta di un semplice concerto ma di poesia, musica e danza per muovere il sole e le stelle. Un reading a cura di Alessandro Dall’Olio, direttore artistico del Gruppo 77. Una serata ispirata all’amore.
Venerdì 1 febbraio toccherà a Centoquarantuno: uno spettacolo musicale per due voci narranti e pianoforte a quattro mani sulla vera vita di Mozart dopo la sua morte, con musiche di Mozart e Rossini. Scritto e diretto da Michele de Candia con Sergio Vecerina e Michele de Candia.
Venerdì 1 marzo potrete ammirare la poliedrica artista Orelle, al secolo Elisabetta Pasquale, contrabbassista e cantautrice vi coinvolgerà coi suoi brani inediti a cavallo tra dream-pop e acoustic-rock.
Infine venerdì 5 aprile, evento di chiusura con il duo Alice Tambourine Lover e il loro sound che pesca dal blues, dal pop, dal country e da migliaia di altre influenze.
“La costruzione di questa rassegna parte andando alla ricerca di musicisti di alto livello, ma ancora non conosciuti dal grande pubblico, musicisti che fanno un proprio percorso artistico distaccandosi da quello che il mercato chiede. Si è cercato di avere una sede il più intima possibile, appunto per voler dare un impronta quasi familiare e conviviale. Ogni spettatore all’ingresso verrà accolto con un calice di vino, la sala verrà allestita da un professionista ogni serata diversa riprendendo un qualcosa delle musiche o rappresentazioni teatrali. Finito il concerto invece si è voluto la presenza in sala di uno chef ogni sera preparerà un piatto diverso, possibilmente a tema con la serata, accompagnato da altro vino o birra. Agli artisti che si sono appena esibiti viene chiesto di rimanere in sala, dando così la possibilità di farsi conoscere e mandare avanti la serata anche una volta finito il concerto” (Stefano Bortolani – organizzatore).