Veneto sulla carta d’identità, globetrotter musicale nell’operato artistico: è Nularse, l’artista che ci ha ammaliato con la sua miscela elettro-nostalgica raccolta nel suo secondo album Sospesi. Nove tracce tutte da scoprire, uscite il 26 marzo e scelto questa settimana per un salto a cavallo tra gli anni 80 europei e italiani.
Sospesi arriva dopo un primo disco, Physical Law, datato 2016 ed elogiato dalla stampa specializzata e dalla critica: Rockit, il Mucchio Selvaggio, Rolling Stone e tanti altri notano l’entrata in scena di Alessandro Donin, in arte Nularse. Per il secondo match non potevamo farci scappare questa piccola perla musicale che ci fa fare un viaggio spazio temporale con cuffie nelle orecchie e occhi chiusi.
Sospesi è una sorta di diario per Nularse, che lo ha creato quando, lontano da casa, ha combattuto la nostalgia con un mix di musica italiana d’autore ed elettro pop contemporanea: AIR, Apparat, James Blake, Andy Shauf, ma non solo. Ad alta rotazione anche Giorgio Poi, Dalla, Bertè, I Cani, Tiromancino. Proprio questa playlist è quella che ha permesso a Nularse di plasmare una sua identità musicale fatta di contaminazioni che si palesano in un tappeto musicale di respiro internazionale che si scontra pacificamente e piacevolmente col testo cantato in italiano.
Un disco da ascoltare in auto, in treno, in aereo, ma anche durante una passeggiata urbana, che si fregia anche della partecipazione dello storico bassista Saturnino. Proprio lui collabora con Nularse in È tutto qui, brano che racconta “il desiderio di trovare pace nel presente assieme a un’altra persona con la quale condividerlo, senza pensare a nient’altro”. Ma l’ascolto continua anche con Incantato che apre il disco, una “preghiera per resistere alle tenebre che ci circondano” e con 1999/Sospesi, che chiude il disco con un ricordo dedicato ad un anno dell’infanzia con flauto e arrangiamento strumentale.
Insomma, Sospesi va scoperto, assaporato, ascoltato e riascoltato per scoprire il viaggio di Nularse e attendere una nuova partenza.