Disco Della Settimana: Wires e l’elettro rock dei Random Clockwork

Il 29 novembre è uscito l’album d’esordio, autoprodotto, dei Random Clockwork. Wires è un tiro alla fune tra la Terra e le stelle.

I Random Clockwork si uniscono musicalmente a partire dal 2008 e nonostante ci siano voluti 11 anni per l’uscita del loro album d’esordio, nel tempo hanno collezionato vari live ed anche dei premi.

Aprirono il concerto romano degli Stick Men di Tony Levin nel novembre del 2012. Nell’estate del 2014 la band comincia le selezioni per il Tour Music Fest, uno dei più importanti festival per la musica emergente, che li vedrà vincitori assoluti nella categoria band aggiudicandosi ben due premi: “Band of the Year TMF 2014” e “Premio Discografia CNI Music”.

Nel 2014 Gabriele Cedrone esce dal gruppo, lasciando posto ad Andrea Paesano, un altro cambio avviene nel 2018 ed ora la band è formata da Valerio D’Anna al sintetizzatore, Danila Monfreda alla voce, Marco Mizzoni alla chitarra e Andrea Paesano ai sequenzer.

Dal 2015 si sono chiusi in studio per la stesura di Wires che, per una serie di collaborazioni con etichette ed addetti ai lavoratori che non han dato i risultati sperati, è uscito solamente nell’autunno 2019.

E’ un album autoprodotto e registrato nel Domus Vega Studio di Valerio D’Anna ad Isola del Liri, in provincia di Frosinone.

Lo studio per i Random Clockwork è stata un po’ come la stanza dello spirito e del tempo che c’è in Dragon Ball, un posto isolato dal mondo in cui creare e unire le ispirazioni aiutati anche dalla natura. I Random Clockwork parlano di una cascata che scende impetuosa nel centro di Isola del Liri e che è stata luogo di ispirazione per la stesura dei testi e delle musiche. Testi curati da Danila, musiche composte da Valerio mentre Marco studiava arpeggi e suoni per la sua chitarra e Andrea faceva viaggi intergalattici nella sua musica.

La musica dei Random Clockwork prende molto dal rock anni ’90 trasponendo tutto in un mondo più elettronico. Un po’ dei Subsonica, un po’ dei Muse degli ultimi album, sintetizzatori in primo piano, basso e chitarra processati e beats elettronici. Il tratto distintivo è il timbro riconoscibile di Danila Monfreda che consente il facile accesso a questa macchina complessa e unica, che oscilla dall’elettro rock all’indie dance, dal big beat al trip hop.

L’album è composto da 10 tracce: 1. Macula 2. Felina 3. Wires 4. Magneto 5. Faster Transmission 6. Amigdala 7. Event Horizon 8. Memento 9. The Hopscotch 10. Inanna