Skysurfers è il primo album dei varesotti Bluedaze. Dreampop un po’ malinconico e tanto groove in 8 tracce dal sapore internazionale.
I Bluedaze nascono nel 2017 in provincia di Varese, a due passi dal Lago Maggiore. Si possono definire una band dreampop anche se le influenze sono svariate. Il gruppo nasce da un’idea di Elisa (voce e chitarra), Nicolò (batteria), Manuel (chitarra) e Francesco (basso e synth). Tra il 2018 e il 2019 registrano il loro primo album “Skysurfers” prodotto da Martino Cuman dei Non Voglio che Clara presso La Sauna Recording Studio e masterizzato da Andrea De Bernardi all’Eleven Mastering.
Sintonizzatevi oggi, 23 novembre, alle 16.30 su Radio Città Fujiko per scoprire l’album insieme a noi.
Il piano era quello di pubblicare l’album in primavera, ma vista la situazione i Bluedaze hanno preferito aspettare. E così l’album è uscito giovedì 19 novembre ed ha già avuto ottimi riscontri di critica. Nonostante si tratti di un esordio Skysurfers è un album maturo che ci trasporta in atmosfere oniriche tra brani più malinconici ed altri più solari e spensierati.
Questo è ciò che dicono i Bluedaze, sull’album e sulla scelta del titolo: “Quanto può essere figo surfare il cielo? Secondo noi moltissimo. E poi c’entra con l’equilibrio, anche. Quell’equilibrio che ci sforziamo di trovare ogni giorno della nostra vita. Tra tutte le cose che gli altri si aspettano da noi, tra gioia e tristezza, tra luce e ombra, ecc. E’ proprio per questo che Skysurfers ha al suo interno tutte quelle sfumature emotive: a volte è groovy, altre volte malinconico, poi torna ad essere solare. Perché tutti noi siamo tutto questo, ogni giorno.”
Il 2020 è stato un anno complicato anche per gli artisti, i Bluedaze raccontano che avrebbero una gran voglia di suonarci tutto il loro album dal vivo il prima possibile, ma aggiungono che in attesa dei live Skysurfers è ottimo anche come colonna sonora per impastare pizze, fare esercizi in casa o fare una passeggiata con il proprio cane!
L’album, interamente cantato in inglese, si apre con Hodad e Dreamwalk, i due singoli che hanno anticipato l’uscita dell’album.
All’interno della nostra presentazione dell’album ascolterete anche FOMO, acronimo dell’espressione inglese Fear of Missing Out, cioè la paura di essere tagliati fuori. Si prosegue con Geography, brano dall’atmosfera molto dream e un po’ malinconica. La voce di Elisa in questo brano dà a nostro avviso il meglio, anche se va detto è sempre impeccabile. Dangerous è invece più ritmata con una musicalità che sembra arrivare da tempi lontani senza perdere la sua contemporaneità.
Fuel and Cigarettes, che apre il nostro racconto, è il brano più rapido e danzereccio, prima di tornare un po’ malinconici con Please e Drive Away, brano che chiude il sorprendente esordio dei Bluedaze.