Si avvicina la 70esima edizione del Festival di Sanremo, dal 4 all’8 febbraio al Teatro Ariston. Andiamo a scoprire i pezzi che, senza vincere il festival, hanno poi avuto grande successo.
Vincere il festival di Sanremo non significa certo aver scritto il pezzo di maggior successo della rassegna canora, questa è ormai cosa nota. Ci sono alcune eccezioni, come l’ultima edizione vinta da Mahmood con il brano Soldi, indubbiamente il pezzo più ascoltato e trasmesso nei mesi successivi o Occidentali’s karma di Gabbani nel 2017.
Ma nelle edizioni precedenti non è affatto andata così, anzi spesso le canzoni che hanno guidato la classifica si sono poi rivelate dei flop incredibili negli ascolti e nelle vendite.
Partiamo da lontano. La prima edizione si svolse il 29 gennaio 1951 e fu vinta da Nilla Pizzi. Ma il festival allora era molto diverso. I voti venivano dati dagli avventori del locale che era più un bar che un teatro, i partecipanti furono solamente Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano che, mescolandosi tra loro, interpretarono ben 20 brani.
La seconda edizione fu vinta da Nilla Pizzi che si classificò anche seconda e terza. Già in quest’occasione il brano che si classificò secondo divenne più famoso di quello che si classificò primo. Colomba vola vinse ma il successo maggiore fu registrato da Papaveri e Papere.
La terza edizione, del 1953, fu vinta da Carla Boni e Flo Sander’s ma il brano di maggior successo, classificatosi solamente quarto, fu Vecchio Scarpone interpretato da Gino Latilla e Doppio Quintetto Vocale nonchè da Giorgio Consolini. In questa edizione ogni canzone veniva interpretata da due artisti diversi.
Nell’edizione del ‘54 l’unico scontento fu Totò che presentò un brano come autore, Con te, e si piazzò solo settimo.
Nel 1957 il brano di maggior successo fu Casetta in Canadà che arrivò solamente quarta alla kermesse sanremese.
Eccezione fanno le kermesse del 1958 e 1959 quando a trionfare fu Domenico Modugno, prima con Nel Blu Dipinto di Blu e poi con Piove (ciao ciao Bambina).
Nel 1961, festival intriso di polemiche, 24mila baci di Celentano si piazzò secondo e Le mille bolle blu di Mina quinto. Nel ’62 il successo arrivò per Quando quando quando di Tony Renis che si piazzò quarto. Nel ’63 il maggior successo fu quello del presentatore, fu infatti la prima volta di Mike Bongiorno.
Nel 1964 vinse Non ho l’età di Gigliola Cinquetti mentre Una lacrima sul viso di Bobby Solo arrivò seconda, ex aequo con tutte le altre canzoni in gara. Anche nel ’65 il brano di maggior successo Io che non vivo (senza te) non vinse il festival e nel ’66 Nessuno mi può giudicare interpretata da Caterina Caselli e Il ragazzo della via Gluck di Celentano si piazzarono rispettivamente al 2° e oltre il 14° posto.
Nel 1967 vari brani ebbero discreto successo, tra tutti forse Cuore Matto cantato da Little Tony, ma quell’edizione rimase nella storia soprattutto per il suicidio del cantautore Luigi Tenco.
Nel ’69 Un’avventura di Battisti si piazzò solo nona, ma in quell’edizione ci furono vari successi, Ma che freddo fa di Nada arrivò quinta e a vincere fu Zingara interpretata da Bobby Soo e Iva Zanicchi.
Il 1971 vide l’esordio di Lucio Dalla che si classificò terzo con 4 marzo 1943, che avrebbe dovuto chiamarsi Gesù Bambino ma fu vittima della censura, anche in alcune parti del brano.
L’edizione del 1972, nonostante il loro rispettivamente sesto e settimo posto finale, vide il successo commerciale dei Delirium con la canzone Jesahel e di Marcella Bella con Montagne Verdi. Il 1978 è l’anno di Gianna di Rino Gaetano che si classificò terza.
Nel 1980 la bellissima Contessa dei Decibel arrivò ben lontano dal podio e nell’81 Maledetta Primavera si classificò seconda. Anche se in questo caso a vincere fu Per Elisa di Alice.
Il 1982 è l’anno in cui Vado al massimo di Vasco Rossi non si classifica tra le prime sei – le uniche premiate – e Felicità di Al Bano e Romina arriva seconda sotto Riccardo Fogli. Nel 1983, seppur tra vari successi importanti, Vita Spericolata di Vasco Rossi sarà il brano di maggior successo discografico ma si posizionerà penultima.
Nel 1985 Donne di Zucchero si piazzò penultima. Nell’89 Almeno tu nell’universo di Mia Martini arrivò nona. A dispetto del tredicesimo posto nella classifica finale del Festival del 1991, grande successo di vendite fu ottenuto dallo spumeggiante brano Siamo donne cantato in coppia da Sabrina Salerno e Jo Squillo. Nel ’93 vinse la sezione emergenti Laura Pausini con La Solitudine.
Nel 1995 Con te partirò di Andrea Bocelli si fermò al quarto posto e Senza averti qui degli 883 all’ottavo. L’edizione fu vinta però da Come saprei di Giorgia, un effettivo grande successo. Fu l’anno del presunto tentato suicidio sventato da Pippo Baudo.
Nel 1996 Elio e le storie tese si classificarono secondi, vincendo però il premo della critica, con La terra dei cachi.
Il ’97 fu l’anno dei Jalisse che superarono Laura non c’è di Nek al 7° posto, Papa Nero dei Pitura Freska 16°, Confusa e Felice di Carmen Consoli oltre 20° e soprattutto Vero Amore dei Ragazzi Italiani 18°.
Nel 1998 e 1999 non ci sono canzoni degne di nota. Nel 2000 segnaliamo l’undicesimo posto di Tutti i miei sbagli dei Subsonica.
Il 2001 fu l’anno in cui i Placebo spaccarono gli strumenti sul palco dell’Ariston e Raffaella Carrà dovette dissociarsi. Ultimo brano classificato fu L’assenzio dei Bluvertigo.
Nel 2002 il brano più trasmesso e amato sarà Salirò di Daniele Silvestri, classificatosi solamente al 14° posto. Nonostante varie partecipazioni con altrettanti bellissimi pezzi, il nostro amato cantautore romano, non ha mai vinto il festival.
Nell’edizione 2005 i Negramaro si classificarono ultimi con Mentre tutto scorre e poi sappiamo com’è andata.
Seguono vari anni senza brani di successo, né tra i vincitori né lungo la classifica. Nel 2018 il successo di ascolti lo riceve Lo Stato Sociale con Una vita in vacanza.
Nel 2020, più che una canzone, uno spezzone cambiato del brano di Bugo e Morgan è diventato un Meme. Il litigio tra i due ha portato l’ex-Bluvertigo a cambiare l’inizio della canzone per insultare il compagno che ha lasciato il palco. “Che succede? Dov’è Bugo?” sono diventati un tormentone per tutto l’anno successivo.