Newen Afrobeat - Botanique

Newen Afrobeat al BOtanique e perchè dovreste conoscerli

I cileni Newen Afrobeat sono una delle realtà più interessanti del momento, il racconto del concerto di Bologna

di Riccardo Mattioli

In mezzo alla torrida estate bolognese, tra i sanpietrini della zona universitaria e il più fresco slargo del giardino di via Filippo Re stanno, la sera del 19 luglio, i Newen Afrobeat.

Il caldo imperversa, ma qualcosa nell’aria sta cambiando: in lontananza qualche bagliore fa sperare in una sventagliata che però tarda ad arrivare. La band, stasera alla prima data del tour europeo ‘23, ha già fatto tappa a Bologna circa un anno fa, nel maggio 2022 al Locomotiv Club. Quella data era stata memorabile, una connessione perfetta tra palco e pubblico, tanto da essere riconosciuta anche dai musicisti come una delle top three del loro tour di quell’anno.

Ma ritorniamo ai musicisti: dicevamo che è proprio la prima data del loro tour. Klaus è teso, sa che probabilmente il pubblico sarà interessato e curioso ed è pronto a sorprendere tutti con i suoi assoli di sax. Però non sa se riuscirà a scrollarsi di dosso il freddo dell’inverno che fino a poche ore prima lo faceva rabbrividire a Santiago del Cile. Beh, almeno se si fosse congelato qualcosa dentro il sax con quest’afa si scioglierà sicuramente!

Salgono sul palco, il pubblico inizialmente sembra un po’ distante, ma ha solo bisogno di prendere il ritmo… Già durante i primi suoni qualcuno inizia a muoversi, magari i più spumeggianti o chi si deve un po’ sfogare.
Ogni musicista sembra “salire sul treno giusto” e prende bene il flusso, proprio come Benji, il sinuoso bassista che riesce a seguire gli altri, a volte con un piglio da solista, altre amalgamandosi nel suono dell’orchestra.

L’aria però non è ancora cambiata, anzi: sembra che il suono dei Newen si sia inserito perfettamente tra le pieghe dell’afa che ci circonda. Il ritmo decisamente tribale dell’Afrobeat si è fuso alle parole in spagnolo del discorso di Mujica che apre il live. Sì, ci siamo, le vibrazioni sono ottime, manca solo qualcosa di caratteristico, quasi unico… In quel momento l’aria cambia, arrivano le prime folate.

Quasi come se fosse stato organizzato, salgono sul palco le due cantanti. Sfoderano una voce dolce ma poderosa combinata ad una presenza scenica devastante: si muovono intorno ai musicisti come se li stessero dirigendo.

Da quel momento il live è come una traversata per mare di cui gli unici ad avere il timone sono i Newen ed in particolare Fran, che canta la maggior parte dei brani. La scarica arriva, il pubblico fa da messa a terra: non ci sono fulmini, ma rapidamente tutti si ritrovano ipnotizzati dal sound coinvolgente dei Newen. Quando iniziano le cover di Fela Kuti (pezzi travolgenti come Zombie e Opposite People) ci si può accorgere dell’esecuzione chirurgica, precisa ma non fredda da parte della band; non mancano i colpi di scena, tra cui il percussionista che si lancia a cantare proprio Opposite People.

Con l’ultimo pezzo ha termine la trance collettiva prodotta dal ritmo dei Newen; ottima prestazione, gran biglietto da visita per questo tour europeo e pure per il futuro: se dovessero ripassare nelle vicinanze vale sicuramente la pena fare un salto (o quattro ballando con loro) per andare a vederli.