caparezza ti fa stare bene

Testimoni di un concerto: perché Caparezza piace così tanto?

I concerti di Caparezza sono adatti a persone di ogni età e tipo e piacciono a tutti, ma proprio tutti. Il motivo è semplice: non è solo un concerto, ma uno show a 360°.

Il 25 novembre, nonostante la pioggia, l’Unipol Arena di Casalecchio – Bologna – è colma di gente festante. Serata sold out, come tutte quelle programmate nel tour del rapper cantautore pugliese. Abbiamo già parlato ampiamente del disco in un altro articolo. Qui ci concentreremo sul concerto di Caparezza, in arte Michele Salvemini, o più probabilmente il contrario.

Al concerto erano presenti persone di ogni età, bambini sulle spalle dei genitori, adolescenti, giovani e meno giovani tra i 3 e i 60 anni. Insomma, Caparezza, così crudo e amaro in questo ultimo album, ha presa diqualsiasi età voi siate.

Ora una domanda: perché Caparezza piace così tanto? Forse perché le sue canzoni, e soprattutto i suoi testi, ci fanno sentire meno soli? Forse perché la sua musica è contagiosa e allo stesso tempo piena di riflessioni? O forse ancora perché capire i suoi testi ci fa sentire meno stupidi? Forse per uno, per l’altro, per nessuno o per tutti questi motivi. Sicuramente a tuttu piace per i suoi live.

INIZIO

Lo spettacolo comincia con Prospagnosia, in cui Caparezza canta da dentro una bolla. A seguire la canzone che dà il nome all’album, Prisoner 709, e si colgono le prime avvisaglie di un concerto di altissimo livello.La scenografia è imponente, oltre alla passerella “classica” che permette all’artista di stagliarsi in mezzo al pubblico, il fondale è un impalcatura, con diversi piani di scale su cui si trovano tanti i musicisti quanto le coriste. Il tutto attorniato da led wall che proiettano video dal profondo legame col significato della canzone.

Ad ogni pezzo si aggiungono e modificano oggetti scenografici, così dopo Confusionesimo ed un’imponente lavatrice con sembianze divine entra in scena un corpo di ballo e durante Una chiave il cantautore chiude volteggiando su una chiave alata ad un paio di metri d’altezza. Il pubblico stregato conosce già ogni pezzo e ogni parola dell’album uscito da circa due mesi e accompagna il live in tutti i ritornelli. Un coro unico si leva quando parte Ti fa stare bene, il pezzo più orecchiabile dal disco tanto da essere già un tormentone, mentre volano palloni colorati e giganti sul pubblico. Si procede spediti con Migliora la tua memoria con un click, nel disco assieme a Max Gazzè,  mentre iniziano gli elogi per Diego Perrone, spalla e seconda voce di Caparezza sin dal 2002, per passare poi Larsen, L’uomo che premette, Minimoog , Autoipnotica, Prosopagno sia!

Michele – o Caparezza?! – non è di molte parole, ma introduce ogni canzone con una premessa e qualche indizio per aiutarci a comprendere il suo mondo pieno di significati metaforici e allegorici. Dopo l’ingresso di frigoriferi, ballerini armati, gigantesche ruote da criceti per umani e molto altro si conclude la prima parte dello spettacolo, ovvero quella dedicata al nuovo album.

SECONDA PARTE

Lo spettacolo prosegue e Caparezza estrae dal cappello i brani più famosi di tutti i suoi lavori partendo con la canzone che lo ha reso celebre e che ha fatto ballare generazioni: Fuori dal Tunnel. Nonostante la canzone si opponga alla fabbrica di divertimento prestampato è diventata un tormentone estivo, l’esatto opposto. Quando parte il pezzo l’intera Unipol Arena inizia a saltare e a cantare parola per parola. Ciò avviene anche con le canzoni successive, più o meno recenti, da Legalize the Premier a Non me lo posso permettere, passando per Jodellavitanonhocapitouncazzo, Goodbye Malinconia, China Town e La fine di Gaia.
Ad ogni canzone continuano a cambiare le scenografie o gli accessori di coriste e band, e ad un certo punto si salta e si balla al ritmo di Vieni a ballare in Puglia altra canzone tormentone dal significato molto, ma molto meno allegro di quanto appare. La seconda parte si chiude con Mica Van Gogh.

ULTIMA PARTE

Il concerto, che dura da quasi due ore ininterrote si conclude con altri pezzi celebri tratti dagli album precedenti a Prisoner709 come Avrai ragione tu, Vengo dalla luna e Abiura di me.

Infine, sulle note registrate di Sogno di potere, Caparezza saluta i circa 15000 fan con una foto di gruppo e a petto nudo, probabilmente per la gioia trasmessagli da una marea di gente entusiasta, come sempre e forse ancora di più, da un suo concerto talmente spettacolare che anche noi fatichiamo a trovare le parole per descrivere.