Potrebbe essere solo uno scherzo, una messa in scena, ma questa volta sembra che l’avventura della band che da 37 anni ha trasformato la musica italiana come nessun altro sia giunta al capolinea.
Hanno annunciato il loro ultimo concerto, e a questo punto vale davvero la pena esserci, il 19 dicembre al Forum di Assago, Milano, la loro città natale.
Tutti quelli della mia generazione, di quella precedente e probabilmente anche di quella successiva hanno riso a crepapelle canticchiando a memoria tormentoni come Cara ti amo, La terra dei cachi, il pippero o Shpalman.
Ma gli Eelst non erano solamente ironia pungente e divertimento, erano anche critica e satira, come apparve chiaro quella volta che furono cacciati dal palco del primo maggio mentre ne dicevano di tutti i colori sulla politica. Erano soprattutto genio e follia musicale in grado di spaziare dalla Canzone mononota ad Alfieri, solo per citarne due, passando da un genere musicale all’altro, dalla classica al reggae, dalla dance al rock, mantenendo sempre il carisma che li ha contraddistinti fin dagli esordi.
Non solo una band ma anche degli showman, han partecipato ad esempio a quell’incubatrice di fenomeni che era Mai Dire Gol, una trasmissione come non ce ne saranno mai più, sigh!
Nessuna lite interna, nessun dissidio, gli Elio e le Storie Tese han dichiarato che si sciolgono perché “Ci vuole l’intelligenza di capire di essere fuori dal tempo: youtuber, rapper, queste sono le persone che sanno parlare alla gente oggi”. Così ha dichiarato Elio, non senza la sua solita pungente ironia.
Gli Elio e le Storie Tese dunque si sciolgono lasciando un vuoto pazzesco nella musica italiana e nei nostri cuori che continueranno imperterriti a cantare “ragazza che limoni sola, denoti spigliatezza….”