Iniziamo la nostra rubrica con un rock made in Italy che ci ha rapito il cuor…o meglio le orecchie. Il primo Disco della Settimana che apre la stagione 2019/20 è We were born in the wrong decade. Con questo titolo sconsolato, ma allo stesso tempo simpatico i The Jester si preparano a farci spallare con nove pezzi nuovi e al contempo pieni di rimandi a decadi in effetti già concluse.
Il disco esce il 23 settembre con la Rocketman records, primo album della band siciliana. Come viene messo in chiaro da subito, senza superbia, questo lavoro si sintonizza su toni e sonorità internazionali, passando dal brit pop all’alt rock, avvolti in riverberi di ska e garage che fanno tanto anni’70. Quello che più ci colpisce è che i drammi esistenziali espressi dai quattro millennials dopotutto non sono così esenti da rimandi ad altre decadi: quale adolescente, post adolescente o young adult può avere detto “sono nato al posto giusto al momento giusto”? Siamo onesti. La differenza la fa il piglio che ci si mette, e i quattro siculi The Jester fanno spallucce e la prendono con filosofia. I drammi dei millennials si affrontano a suon di chitarra, si allontanano con una batteria che rimbomba forsennatamente:
Il nostro non è un album scanzonato, ma è il lavoro di tanti anni che racchiude sogni e realizzazioni. Lo abbiamo pensato come una sorta di concept album in cui il tema principale è l’indolenza di chi ha trent’anni analizzata da diversi punti di vista.‘We were born in the wrong decade’ è un’espressione tipica dei nostri coetanei quando non riescono a fare qualcosa e additano la colpa al momento in cui si vive. È la giustificazione tipica dell’indolente.
A far da bandiera del primo album dei The Jester è il singolo The Ballad of Indolence uscito lo scorso giugno, cui fanno da corollario anche pezzi che passano attraverso generi differenti. E anche la copertina è una piccola perla, ovvero l’opera di Lorenzo Martino. Volete saperne di più? Ecco qua alcuni pezzi e la nostra presentazione!