Simbolo, fors’anche sex simbolo degli anni ’90, Mauro Repetto è sparito dalla circolazione dopo i due fortunatissimi album degli 883 che l’hanno reso celebre: Hanno ucciso l’uomo ragno e Nord sud ovest est.
Nessuno ha mai saputo bene quale fosse il suo ruolo negli 883, ma Mauro Repetto è entrato nel cuore di un’intera generazione ballando come un forsennato accanto all’amico di sempre Max Pezzali. Mauro nasce a Genova il 26 dicembre 1968 e raggiunge il successo, all’età di 24 anni, con Hanno ucciso l’uomo ragno, disco d’esordio degli 883. Ma dopo soli due anni tutto questo successo andava stretto a Mauro Repetto, che ha salutato Max e ha fatto perdere le sue tracce.
Qualcuno vociferava che fosse andato a Disneyland a fare Topolino, qualcun’altro che fosse diventato un fortunato attore teatrale in Francia, altri che fosse morto di overdose negli Stati Uniti. Ognuna di queste voci ha un fondo di verità, o forse nessuna.
Non abbiamo mai avuto modo di parlare di persona col protagonista di questa intrigante storia di mistero, su cui qualcuno dovrebbe fare un film, ma dopo anni di voci e non detti la storia è stata raccontata. E noi ve la riproponiamo.
Mauro non si sentiva pronto all’enorme successo che lui e Max stavano riscuotendo e decise, un po’ come in un film, di partire alla ricerca di una modella statunitense di nome Brandy, vista su un giornale. Si recò dunque a Miami, dove le cose non andarono come aveva sperato. Brandy non si interessa minimamente a lui. Mauro decise allora di frequentare la New York Academy, e, nonostante il padre e Cecchetto cerchino di farlo desistere, e cerca di produrre un film. Viene però raggirato da un presunto avvocato e perde circa 20.000 dollari. Torna dunque in Europa e si trasferisce in Francia cercando fortuna nel mondo cinematografico, ma fallisce, finché scopre che a Disneyland cercano un cowboy, o qualcuno dice che in realtà si tratti di Pippo. Comunque recupera un po’ di soldi. Un responsabile risorse di Disneyland, che aveva inspiegabilmente fatto l’Erasmus a Pavia, lo riconosce e gli propone un posto da organizzatore eventi nel parco tematico. Nel frattempo Mauro si sposa con Joséphine, designer francese, con la quale ha due figli.
All’inizio di tutta questa intricata storia di amori, viaggi e speranze infrante Mauro Repetto ha inciso un disco da solista dall’eloquente nome di Zucchero Filato Nero. In particolare un pezzo discutibile dal titolo Brandy‘s Smile racconta le vicende del nostro eroe, il suo viaggio d’amore verso gli USA, i legami con Cecchetto e il padre che cercano di dissuaderlo dal tentare fortuna a New York, l’amicizia con Max Pezzali, i sogni cinematografici.
…magari sei proprio tu, innamorata del mio copione / che vuoi vedermi adesso, scegli dove, a colazione / e invece sono sempre mio papà e Claudio Cecchetto / che si preoccupano per me,che io abbia perso il mio rispetto…
Ma forse il biondino nazionale tocca il livello più basso con il singolo, sempre contenuto nell’album Zucchero Filato Nero con il brano Ma mi caghi? che dopo un’introduzione musicalmente quasi interessante si perde in un rap che parla di stalking e tentativi, vani, di pessimi approcci: “non mi guardi neanche se fuori dall’aula vicino a te dico apposta ad alta voce ero negli 883 anche vestito da samurai uno sguardo non me lo dai”
Ma erano gli anni ’90, il pessimo rap la faceva da padrone. Ora i tempi son cambiati e il rap è notevolmente peggiorato.
Mauro Repetto riappare al fianco dell’amico Max nel 2012 quando partecipa come corista nel brano Sempre noi, featuring J-Ax. Mauro e Max riprendono a parlare di collaborazioni, non necessariamente nel mondo della musica e noi non possiamo che aspettare per rivivere ancora un po’ quell’età dell’oro che sono stati i mitici anni ’90. Grazie Mauro!