Un viaggio psichedelico, ammaliante e a tratti spaventoso:è Nocturnae Larvae Volume Uno. L’album di Carmine Tunro, già conosciuto per le sue velleità musicali con il progetto La Municipal, ci mostra una seconda natura. Abbiamo preascoltato il suo album che sarà disponibile dal 29 giugno e ci è sorta qualche domanda.
Abbiamo ascoltato “Nocturnae Larvae Volume Uno”, il tuo album in uscita il 29 giugno per Discographia Clandestina. Abbiamo molte domande, iniziamo con la prima.
Parlando di questo album hai chiarito che non sarà accompagnato da un tour, ma è nato con uno scopo quasi “terapeutico”. Ha quindi una dimensione molto intima, perché hai deciso di pubblicarlo e condividerlo?
Ho deciso di pubblicarlo perchè nella mia dimensione cerco di realizzare ogni idea, ogni suono che riesco ad immaginare, me lo sono imposto qualche tempo fa, non mi importa il genere e neanche la finalità, se lo posso pensare lo devo realizzare, altrimenti poi dimentico le cose, e dimenticare è lasciare andare via qualcosa, almeno così avrò sempre un’istantanea ben precisa di quel momento della mia vita.
Le 13 tracce contenute nell’album sono una fusione di rumori campionati, riprodotti e distorti capace di trasmettere un reale senso di angoscia, di scollamento. Un vero e proprio sonno turbato che riesci a riprodurre e farci arrivare chiaramente. Quali sono i fantasmi che ti perseguitano in questo album?
Soffro sin da piccolo di vari disturbi nel sonno, oltre al aosnnambulismo, e negli anni ho imparato a gestire determinate cose, e quello che mi faceva paura è diventato parte della mia vita, anche in modo positivo, e così ti ritrovi a banchettare con i tuoi demoni senza sentire il bisogno che quell’istante finisca.
Il titolo, che contiene in se l’indicazione “Volume uno” svela la scelta di creare un percorso che sappiamo sarà una trilogia. Di cosa parleranno i prossimi due capitoli? Concluderanno una parabola a lieto fine o dobbiamo aspettarci atmosfere simili a “Nocturnae Larvae Volume Uno”?
Credo che le atmosfere saranno ancora più pesanti, questo è un lavoro totalmente diverso dalle altre cose che faccio, quindi mi piace l’idea di spingere la produzione e l’immaginario verso punti che non ho toccato mai, è un po’ la mia valvola di sfogo, posso fae quello che realmente voglio senza pensare a quello che sarà o quello che l’ascoltatore possa pensare, nocturnae larva rappresenta la mia libertà artistica.
Nel raccontare la storia delle 13 tracce non abbiamo trovato nulla riguardo “A volte tu sei nella mia testa”. Perchè questa scelta? A chi è diretto questo brano?
Quando qualcosa che ho raccontato in un brano mi ha toccato particolarmnete non riesco ad affrontare con naturalezza la cosa, quindi a volte credo che alcuni brani non debbano essere spiegati o raccontati, anche perchè ho già raccontato troppi fatti personali nell’album de La municipàl :):)
Questo lavoro solista è andato avanti parallelamente alla tua carriera con un altro gruppo, “La Municipal”, dove il vostro registro musicale è molto lontano dal linguaggio di “Nocturnae Larvae Volume Uno”. Abbiamo visto due facce di te?
Si certamente, la municipàl rappresenta la mia parte più romantica , come anche “Nu shu” mio altro progetto dove sono batterista e cvoce, rappresenta la mia parte più animale, e così in nocturnae larvae racconto la mia parte più turbata, quella più vicina a quello che sono realmente, tutti questi tasselli fanno parte del mio essere e rappresentano sfaccettature del mio carattere, ma fanno parte della stessa medaglia, che in questo caso ha molte facce.