California e mediterraneo a Ferrara Summer Festival: arrivano Nu Genea e Coma Cose

Ferrara Summer Festival è nel pieno dello svolgimento e abbiamo fatto un salto nella bellissima cornice della piazza principale della città per goderci Coma Cose, ma anche Nu Genea e Ginevra.

Complice sicuramente l’affetto legato agli anni di università spesi nella città delle biciclette sono rimasta colpita dal palco che campeggia sotto il campanile del Duomo.

Ferrara è sempre una città bellissima e a livello musicale coniuga ormai da tempo l’aura da piccola città accogliente e romantica e l’apertura a grandi eventi durante l’estate. Con Ferrara Summer Festival è di nuovo così, e lo testimonia anche il pubblico attraverso il quale dribbliamo per arrivare incredibilmente molto agevolmente tra le prime file. Il sottopalco è popolato da giovanissimi in fibrillazione per gli impagabili Coma Cose, ma anche da persone molto più grandi. Una forbice che va dai figli agli zii, per intenderci.

Noi ci mettiamo in mezzo e veniamo da subito avvolti dall’ondeggiare della folla.

E come resistere dopotutto: sul mastodontico palco che campeggia a fine piazza si stanno esibendo i Nu Genea.
Il duo partenopeo di stanza a Berlino, coadiuvato da musicisti di una bravura difficilmente descrivibile creano un paesaggio sonoro capace di trasportare su terre lontane, ma al contempo locali. I riff campani si miscelano a reminescenze mediterranee ricreando immediata un set vacanziero e un po’ retrò. Forse. Non siamo sicuri di poterlo descrivere all perfezione, la cosa migliore è chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare la calda voce che impersona il Bar Mediterraneo.

A concludere il turn over sul palco è l’attesissimo duo lombardo Coma Cose. La coppia che ha conquistato i cuori dei romanticoni sanremesi scordatevelo: il live di Fausto e California è una stillata che sa essere romatica ma anche tagliente, che rimbalza nello stomaco e fa muovere i piedi. Lo stravolgimento stilistico dell’ultimo album, che appare a primo acchito più aggressivo, viene mitigato da pezzi del repertorio più conosciuto, cantato a squarciagola dal pubblico (si anche da noi). Impossibile non farlo, colpa sicuramente anche del carisma di California, che anche fisicamente è il perno del live. Bravo Fausto che le lascia tutti gli spazi necessari alla voce e alla presenza, reggendo benissimo sulle spalle la struttura del live. Dopo un’ora e mezza di concerto non manca il siparietto di omaggi alla musica italiana e internazionale che i Coma Cose snocciolano senza una piega su una panchina con vista parco (sintetico). L’omaggio a Vasco Rossi innalza talmente tanto l’onda canterina del pubblico che rende impossibile la discesa. Fortuna che i Coma cose ci sanno surfare benissimo e tornano a riva con un’infilata di successi squarciagola che si conclude con un Post Concerto che scema a fatica come chiusura naturale di una serata dedicata alla musica nostrana caramente indimenticabile.