Balena 2022

Balena Festival e il coraggio di dieci giorni di musica

Dal 16 al 26 luglio Genova è stato il palcoscenico di grande musica nazionale ed internazionale. Il racconto di Balena Festival

Al momento dei primi concerti dietro il main stage si staglia il porto di Genova, con un via vai di crociere da impallidire. Enormi imbarcazioni che svettano dietro il palco, mentre ogni sera si avvicendano nomi italiani e internazionali capaci di fare spesso sold out e attirare la folla sottopalco, nonostante il caldo, il sole, l’umidità.

L’energia è palapabile, lo staff del Balena festival, formato da una crew folta e in continuo movimento è perennemente attivo e tiene in vita ben 11 giorni di concerti ed eventi. Ed è così che all’Arena del Mare, tra pochi stand ben selezionati di birra e cibo gourmet ci stendiamo sulle sdraio verde limone della Tuborg, sorseggiando birrette ai ritmi serratissimi di anche cinque live a serata.

L’orario rispettato in maniera maniacale ci permette di goderci i tanti artisti che si avvicendano tra il main stage e il piccolo palchetto, senza troppi buchi liberi, facendoci scivolare la serata tra le dita e tra i balli sottoplaco di live vari: dai local Maurizio Carucci al super internazionale Fantastic Negrito, da uno spettacolare Caparezza a un animatore di giovani folle come MadMan.

Gli artisti che animano il Balena festival sorridono mentre appena scesi dal palco salutano i fan e si spostano poi sottopalco per ascolare altri live. Al balena festival vediamo davvero una marea di sorrisi, che si tratti delle serate più piene, dove lo spazio straripa di corpi in attesa ad altre molto più tranquille dove non manca mai il pubblico, ma si muove nello spazio con calma, quasi letargicamente. Alcuni visi si rivedono, attirati dall’ampia scelta possibile in questa lunghissima settimana genovese tra serate dedicate alla trap, al pop più fresco, all’indie made in Italy.

Il Balena ha come missione “solo amore” e lo dimostra nell’attenzione verso il proprio pubblico. Lo spazio è minimal, ma tutta l’energia e la concentrazioni sono orientate a far navigare la balena che affronta le acque lisce di questa edizione con pochi intoppi, se non qualche concerto saltato – come purtroppo è avvenuto spesso in questa estate 2022. Una dedizione ammirevole quella della crew che è stata capace di offrire un evento grande vestito in maniera semplice, aggrazziata, rilassata, di quelle che dopo qualche giorno realizzi essere stata davvero di grande livello.

Il Balena festival ci ha reso felici, ci ha condotto verso lidi sconosciuti, ci ha fatto ridere, ballare, ammirare e ci ha fatto capire che senza fronzoli si può ottenere davvero tanto da un evento fatto con solo amore, ma tanto.

La nostra presenza al Balena Festival si è concentrata purtroppo solamente in due giornate, quella di venerdì 22 e sabato 23 luglio. Il primo giorno, sul palco piccolo, abbiamo potuto ascoltare i live di Jerry Sampi, Jack Out e Mavie, giovani scoperte della trap made in Italy, mentre sul palco grande gli ormai indiscussi re della trap Massimo Pericolo, col suo linguaggio scurrile, un gibbotto antiproiettili  e una serie di video sullo sfondo e il carismatico MadMan, tra i primi esponenti del genere in Italia.

Il pubblico, perlopiù molto giovane scandiva a memoria le parole che piovevano dal palco con l’entusiasmo dei primi concerti adolescenziali, mentre sullo sfondo, in lontananza, gli sguardi di alcuni genitori osservavano con curiosità e a tratti sdegno.

La seconda serata l’età media si è alzata di almeno una decina d’anni per ascoltare i live di Venice, la carismatica e potente Ditonellapiaga, i Balto con il loro indie-rock che ben conosciamo, le note soft e romantiche di Maurizio Carucci acclamato dal pubblico della sua città e non solo e Cosmo la cui energia potrebbe illuminare Genova per un mese intero.

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