I Mondiali Antirazzisti sono giunti alla 21esima edizione e ormai sono di stanza fissi al parco di Bosco Albergati, a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. Appuntamento immancabile per gli amanti dello sport popolare ma non solo.
Bosco Albergati, 5 luglio. Tutto è pronto e già allestito per l’edizione 2017 dei Mondiali Antirazzisti. Centinaia di volontari UISP (unione italiana sport per tutti) lavorano da giorni per fare in modo che tutto funzioni a dovere. Le iscrizione del torneo di calcio si sono chiuse a quota 174 squadre. Si attendono almeno 2000 calciatori, più i simpatizzanti, gli spettatori, i pallavolisti e gli appassionati dei concerti. Le squadre di calcio non sono squadre di professionisti ma a dimostrazione che i Mondiali sono aperti a tutte le realtà, ecco una panoramica per numeri:
42 squadre con migranti o rifugiati;
4 squadre che lavorano con disagio mentale;
16 associazioni sportive;
24 associazioni Antirazziste;
40 squadre di “amici”, formate apposta per i Mondiali, alcune delle quali con i bambini, famiglie, con tanta voglia di divertirsi;
14 squadre di gruppi ultras;
23 squadre che rappresentato istituzioni, ong, cooperative sociali…
E quest’anno anche grazie alla spinta del progetto GOALL in aumento le squadre che portano avanti tematiche LGBT: 11 squadre;
In aumento anche i più piccoli che saranno presenti con 6 squadre;
E infine, ecco la provenienza: ben 14 Paesi, in rappresentanza di oltre 80 nazionalità! (fonte: www.mondialiantirazzisti.org)
Giovedì 6: comincia il torneo vero e proprio, le squadre si alternano sui 15 campi, suddivisi in 29 gironi. Si gioca tutto il giorno nonostante il caldo cocente. La parola d’ordine è fair play: non esiste l’arbitro ma solo un giudice di campo che controlla i tempi e i goal. Nel frattempo cominciano anche i tornei di basket e pallavolo. Spuntano tende e camper in ogni dove, il parco diventa un brulicare di gente che tra una partita e l’altra si ritrova a cantare con la birra in mano. La sera tutti uniti sotto il palco dell’area concerti per gli Skassapunka e i Los Fastidios, che partecipano da anni ai mondiali non solo come musicisti ma anche come giocatori.
Venerdì 7: dopo una nottata in tenda in cui non si è propriamente dormito si riscende sui campi, arriva anche il presidente dell’AIC, associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, portavoce nazionale del calcio per tutti. Il calendario prevede che la mia squadra si trovi a giocare contro l’AIC e dopo due ottime vittorie arriva la prima sconfitta, ma nulla ci impedisce di continuare a divertirci e così tra fumogeni, bandiere, abbracci e birra si fa di nuovo sera e dopo aver attraversato il mercatino etnico e aver cenato in uno degli ottimi punti ristoro siamo di nuovo sotto al palco dove ci attendono i Nuju e i Folkabbestia. Serata di ska-folk tutta da ballare.
Sabato 8: Ultimo giorno del torneo, si giocano le eliminatorie e le finali. La finalissima viene giocata solamente ai rigori circondati da tutto il pubblico dei mondiali. Quest’anno i vincitori sono stati i bolognesi dell’associazione sportiva Il Grinta, organizzatori del torneo DiMondi di cui parliamo anche nell’intervista. La sera è il momento delle premiazioni di tutti i tornei e di vari altri premi speciali perché si è distinto per vari meriti non solo sportivi. Dopodiché si torna a ballare con la musica degli Emily Collettivo Musicale, La Balotta Continua, Gli avvoltoi e a chiudere gli Shandon.
Domenica 9: Ahimè è tempo di smontare le tende, salutare tanti amici vecchi e nuovi, ringraziare chi, con fatica e caparbietà, rende possibile ogni anno quest’evento straordinario. Dai Mondiali si va via sempre un po’ arricchiti, anche perché oltre a tutto ciò che vi abbiamo raccontato, ciò che rende unica questa manifestazione sono i valori che trasmette: l’antirazzismo, l’antifascismo, la solidarietà e queste sono le cose di cui c’è più bisogno al giorno d’oggi. Grazie a tutti, grazie ai Mondiali Antirazzisti.