A Place to Bury Strangers al Covo il 10 Aprile, in apertura i Maquina. Un concerto indimenticabile
Presto usciti dalla scena underground con la nomea di “gruppo più rumoroso di New York”, gli A Place To Bury Strangers arrivano al Covo Club per una tappa sold out aperta dai Maquina e dalle loro dirty tracks for clubbing direttamente da Lisbona.
Gli APTB hanno confermato la loro fama di band capace di spazzare via chiunque con un’ottima combinazione di noise, shoegaze e psichedelia a tutto volume.
Quindi poche storie e zero chiacchiere: vai con una raffica di tracce suonate con una carica incredibile capace di portare il pubblico in uno stato di trance grazie a linee di basso tonanti, ai colpi cadenzati di una batterista dall’energia punk e una chitarra davvero fragorosa. È proprio questo il sound breaking the wall a cui si riferiscono in uno dei loro ultimi pezzi.
Il trio, in una formazione che negli anni ha subito diversi cambiamenti e oggi vede on stage solo il cantante-chitarrista originario, ha suonato così diversi brani di un repertorio ormai ventennale, sormontando con la potenza live l’intensità emozionale che permea le registrazioni in studio.
Quando pensavo di aver ormai capito cosa aspettarmi dalla serata, muovendosi fra un gioco di luce e l’altro, la band è scesa dal palco e si è posizionata al centro del pit. Nel bel mezzo di un Covo gremito di gente, il trio ha proseguito la performance proprio nel cuore della folla disposta in cerchio, come in un rituale dove ognuno è diventato parte integrante di un sogno febbrile o, ancor meglio, di un delirio collettivo. Se l’obiettivo era creare un ritmo ipnotico e riprodurlo facendo il massimo rumore possibile, missione compiuta.
Personalmente, credo dimenticherò difficilmente questo concerto in cui è stata l’intensità dello show a parlare, più che il gruppo. Sto ancora ripensando al fatto che, appena arrivata, ho sentito un ragazzo chiedere al banchetto del merch “How much is it for the earplugs?”. Una volta dentro lui non l’ho ovviamente più visto, ma spero davvero per le sue orecchie che abbia finalizzato l’acquisto e si sia goduto lo show quanto me.