the andre signora mia

Signora mia, questo The Andre ha fatto un nuovo singolo

The Andre torna con un singolo acuto e irriverente, una scrittura che con sarcasmo ed ironia parla di comunicazione politica e popolare dei nostri giorni. Signora mia è il rpimo pezzo di un nuovo album.

Un singolo dalla strumentale incalzante che crea un meraviglioso legame d’antitesi con il testo: un brano colto dalle sembianze pop.

Signora Mia parla di dittatura del politicamente corretto, di cancel culture e di nostalgia per i bei tempi andati che non sono mai esistiti – o che, se sono esistiti, erano belli solo per alcuni. Parla di paura di perdere antichi privilegi e di rifiuto nei confronti di un futuro che spesso è già presente. Soprattutto parla di chi si dichiara favorevole a questo nuovo presente, ma poi non sempre ha voglia di farci i conti di persona.

Abbiamo raggiunto The Andre per fargli qualche domanda a proposito e farci sapere quel ceh si può dire.

Sei tornato da pochissimo, il 5 maggio, con un nuovo brano. Signora mia, il titolo è già presagio del
contenuto, ma ti va di svelarcelo tu?

Signora mia parte da un’espressione che è diventata un meme, vale a dire “Non si può più dire
niente, signora mia”. Il protagonista elenca una serie di situazioni associate al cosiddetto
politicamente corretto e alla censura che ne deriverebbe. In realtà il protagonista si mostra per quello
che è: un reazionario arroccato nel suo privilegio.

Non hai paura di avere detto troppo in una situazione, come dici anche tu, in cui non si può dire più
niente? Forse parlare è la vera ribellione?

“Non si può più dire niente” è ovviamente una provocazione: viene usata solitamente da personaggi
che si permettono di tutto quello che vogliono, che hanno una vasta platea e una risonanza ancora
più grande. La vera ribellione è capire dove finisce la libertà di parola e inizia il privilegio.

Nonostante le sonorità pop e di facile ascolto in realtà nelle tue canzoni, e anche in questo nuovo
singolo, si parla di temi su cui riflettere. Che ruolo può avere la musica, ci aspettiamo che possa
cambiare almeno un pochino le cose?

Per quello che posso vedere io, solitamente la musica si limita a leggere dei cambiamenti in atto
piuttosto che proporli. In alcuni casi può essere una forma di attivismo culturale e politico, ma con un
impatto molto limitato.

Dopo Signora Mia ci saranno dei nuovi singoli e magari un album?

Di sicuro ci sarà un album, su cui ho lavorato negli ultimi mesi. Qualche settimana di pazienza e
dovrebbe vedere la luce.

A livello contenutistico pensi che ci sarà un cambiamento nei prossimi brani o è ancora tutto in
divenire?

È uno di quei dischi in cui si racconta una storia e Signora mia è solo un pezzettino. I temi sono i miei
preferiti: il tempo che passa, l’ansia, la morte: ma ha pure dei difetti. Dal punto di vista stilistico invece
è molto più influenzato dal rap, anche se rimane cantautorale.

Hai in programma di andare in giro per parchi e festival quest’estate? Ci sono già delle anticipazioni
croccanti?

Le prime date sono già uscite: sarò al CPG di Torino il 12 maggio, a Bolzano il 26 maggio e a
Montichiari in provincia di Brescia il 3 giugno.