I Freez sono una scoperta che di certo non dimenticheremo facilmente. Eccovi qualche scatto della serata al Covo, venerdì 20 dicembre 2019.
Metti un venerdì di dicembre al Covo e metti che ascolti una band che ti fa ben sperare nel futuro della musica italiana.
Metti che i Freez sono giovanissimi, matti quanto basta, carichissimi e con delle musiche pazzesche. Metti anche che non riesci a stare fermo ascoltando questi 5 giovani vicentini.
Ma andiamo per ordine: ad agosto siamo stati alla Festa di Radio Onda d’Urto, a Brescia, per il concerto di La Rappresentante di Lista e Motta. Appena finisce il concerto, su un palchetto piccolo dentro una sorta di tendone c’è un gruppo di strambi e scatenati ragazzi che suona del garage punk ipnotico.
Nonostante la stanchezza e l’oretta di strada da dover fare per tornare a casa, siamo rimasti lì, fissi, ad ascoltare. Ci sanno davvero fare e sul palco si vede tutta la loro voglia di suonare e di farlo insieme. Così abbiamo scoperto per la prima volta i Freez.
I Freez vengono da Schio, nella provincia vicentina e sono formati da Michele, Stefano, Nicolò e Marco. Sul palco del Covo erano in 5, con l’aggiunta di un tastierista tamburellista vestito da Super Mario.
Michele è il frontman della band, ha 20 anni, una voce pazzesca e un’energia impressionante. Non sta fermo un secondo, dal vivo si percepisce proprio che dentro la musica, nella sua chitarra color carta da zucchero ci mette tutto sé stesso, senza risparmiare niente. Un’artista con tutte le lettere maiuscole.
Alla seconda chitarra, che poi sta ben al centro del palco, Stefano, impeccabile anche se molto più sobrio. Dietro la batteria minimale si trova Nicolò. La batteria è di quelle piccole, sembra quasi un giocattolo in mano a Nicolò che però ne fa quello che vuole. Al basso e seconde voci Marco e dietro di lui, Super Mario.
I Freez hanno pubblicato nel 2017 l’Ep Routine. La prima canzone Bad Weed è stata pubblicata dalla famosa label inglese Fat Cat Records. Il primo vero album è uscito ad ottobre di quest’anno per la Wild Honey Records e si chiama Always Friends. Dall’album è stato estratto il singolo You’re Bipolar.
Per capire quanto siano punk i giovani vicentini basta guardare il banchetto del merchandising. Niente spille, Cd o adesivi ma calzini di spugna bianchi con la scritta Always Friends, Shopper e il vinile dell’album. Più che da Schio, guardandoli – e ascoltandoli – diresti che vengono dai sobborghi di Londra o dalle città industriali inglesi.
Insieme ai John Canoe, i Freez sono portatori di un genere musicale che in Italia non è molto ascoltato, il garage punk – anche se i Freez vengono anche definiti Slacker rock – dalle sonorità molto prossime al grunge e al surf-punk californiano.
Surf-punk a cui si ispirano invece gli ED, band capitanata da Marco Rossi, compositore modenese autore anche del libro Life in a day in cui racconta una storia autobiografica. Un’avventura assurda tra la California e Seattle, di incontri incredibili tramite host online. Di quelle che ti spiazzano e ti cambiano la vita, se ad ospitarti è un produttore musicale a cui piace quello che fai.
Attivo dal 2008, Marco, sotto lo pseudonimo di Ed songwriter, ha inciso vari lavori. A cominciare da Lights On, Lights Out del 2011, Desert Beyond nel 2012 e One Hand Clapping nello stesso anno. Nel 2014 il primo Ep in italiano, Meglio Soli, seguito da Modern Times, di nuovo in inglese. No Big Deal e Bungalow Kid precedono l’uscita del singolo Life in a Day.