Alfa Mist al Locomotiv Club

Alfa Mist avvolge il Locomotiv Club con il clima made in UK

Un’ umidità spacca ossa è calata su tutta la Bolognina, la soluzione a questo freddo è accelerare il passo, soffiare nell’ aria per riabituarsi alle nuvolette di vapore acqueo che emaniamo nel freddo della sera e infilarsi dentro il Locomotiv Club con le sue pareti rosse costellate di tanti poster a ricordare alcuni dei concerti più noti del locale.

Stasera il concerto è sold out, l’ età del pubblico è sopra la trentina, sul palco Alfa Mist, pianista, produttore ed MC dal Regno Unito, con alle spalle cinque album, di cui l’ ultimo “Variables” di recente pubblicazione.

Lo spettacolo vede l’artista al centro, circondato dalla band a cui sarà dato ampio spazio durante l’ora e mezza di esibizione, per ogni musicista non un semplice momento solista ma un momento di connessione con il pubblico, un assolo di corno nel silenzio della sala è il segnale che dà il via a questa scia di presentazioni dei singoli componenti. La filosofia di Alfa Mist tra un brano e l’ altro è “talk less play more ma ci tiene a ribadire che tra poco meno di due settimane il suo trombettista (lo stesso del solo di corno) si esibirà anche lui al Bologna Jazz Festival.

Sul retro del palco i visual trascinano lo spettatore in un viaggio animato che nel tratteggio sembra ricordare la Notte stellate di Van Gogh, e da quel blu scuro si vede emergere Alfa Mist disegnato in veloci transizioni che lo vedono con/senza cappello come a far emerge le due identità e nello stesso concerto in cui emerge forte il dualismo dell’ artista tra la sua anima jazz e quella hip hop, non manca un breve momento in cui al suono del pianoforte unisce le rime della sua voce

Visual che sono una serie di animazioni che prendono ispirazione dal quadro più celebre di Van Gogh e pongono Alfa Mist spesso al suo interno in una velocissima transizione di volto, con e senza cappellino, a cavallo tra jazz e hip e hop