The Andre stasera apre il concerto di Giancane al Pontelungo. Porterà in scena i brani del suo primo Ep di inediti: Evoluzione.
Dalle cover in versione “deandreiana” di pezzi trap e indie (Ghali, Calcutta, Trucebaldazzi, DPG ecc..) al primo album di inediti. Quello che era iniziato come un gioco su youtube sta portando The Andre in giro un po’ per tutta Italia. Il 7 maggio è uscito Evoluzione il suo primo Ep di inediti, 4 tracce anticipate nel 2020 dal singolo Captatio Benevolentiae – di cui vi parlammo qua e che da allora è nella nostra playlist da viaggio – un brano che prende in giro la sua stessa carriera.
Chi pensava che The Andre fosse capace solo di scimmiottare altri dovrà ricredersi ascoltando i pezzi carichi di significati profondi e scritti con una penna sapiente e pungente.
Ci siamo fatti raccontare da The Andre alcune cose sull’Ep, i concerti e il suo libro introdotto da Dori Ghezzi.
1) TheAndre, siamo felicisssimi di sentirti nuovamente, ma soprattutto in una nuova veste. L’ultima chiacchierata che abbiamo fatto risale al periodo prepandemico, ma nel frattempo sono cambiate un po’ di cose. Per prima cosa, cosa ti ha spinto a lasciare la strada vecchia per quella nuova?
Era una strada che volevo imboccare da diverso tempo e mi sembrava che i tempi e io stesso fossimo maturi abbastanza per farlo.
2) Captatio Benevolentiae la ascoltiamo da un po’ a rotazione, è un gesto coraggioso, ma l’ep EVOLUZIONE, che presenterai a Pontelungo, oltre che essere una vera e propria presentazione di te come artista diverso da quello che conosciamo è anche una storia. Cosa racconti nelle 4 tracce?
Sono tutte tracce che riflettono su temi che mi stanno a cuore. C’è scimmie, che parla della generazione a cui appartengo e della sua responsabilità nel mondo di oggi. C’è Boccaccio, che è una riflessione sull’ultimo anno e mezzo di pandemia e su come le soluzioni e i problemi umani siano sempre gli stessi. E infine Dostoevskij, che il pezzo romantico è allo stesso tempo è una meditazione su come la fortuna a volte vada aiutata.
3) E’ stato più difficile scrivere pezzi tuoi?
È un cammino che ho intrapreso diverso tempo fa e credo in questi ultimi mesi di essere riuscito a migliorarmi e di stare ancora lavorando in quella direzione. Certo è più difficile ma anche più soddisfacente.
4) Oltre all’EP hai scritto anche un libro. Insomma hai avuto una penna in febbrile produzione. Cosa racconti in IO è UN ALTRO?
Io è un altro racconta la mia discesa negli inferi del Music business. È narrato da una prospettiva esterna che man mano si fa sempre più interna. Vi sono raccolti una serie di aneddoti ed esperienze che ho avuto negli ultimi tre anni.
5) Dori Ghezzi introduce il tuo libro, com’è la relazione artistica con lei?
Lei oltre essere l’autrice della secondo me molto accurata prefazione che introduce il libro è anche uno dei suoi personaggi principali. Ha letto la prima stesura, l’ha trovata interessante e mi ha chiesto: ma è tutto qui?! Scherzi a parte, è sempre molto incoraggiante nei miei confronti e verso i miei progetti.