Sullo sfondo dell’Anfiteatro del Vittoriale, mentre cala il sipario su questa edizione del festival Tener-a-mente, si stagliano i lampi di un temporale nemmeno troppo distante.
Sul palco, Glen Hansard canta Bird on the wire di Leonard Cohen con il pubblico che lo accompagna.
Glen Hansard regala agli appassionati italiani un live di assoluto spessore. Dopo aver aperto i concerti di Eddie Vedder qualche mese fa il cantautore irlandese torna nel bel paese come headliner di chiusura del tener a mente festival di Gardone Riviera. Il concerto si apre con Glen solo sul palco, in una melodica alternanza di brani al pianoforte e alla chitarra che accompagnano una voce che anche urlata senza microfono si fa sentire nell’anfiteatro che fu parte della dimora di Gabriele D’Annunzio.
Il concerto si apre con Glen solo sul palco, in una melodica alternanza di brani al pianoforte e alla chitarra che accompagnano una voce che anche urlata senza microfono si fa sentire nell’anfiteatro che fu parte della dimora di Gabriele D’Annunzio
Dopo un inizio più intimo, entra la band: un mix perfetto di percussioni e fiati. Ora Glen è un fiume in piena, alterna pezzi del suo nuovo album (Fool’s game, The closing Door) con pezzi di repertorio (My little Ruin e Falling Slowly tra gli altri) e cover di grandi artisti, si spazia da Cohen a Bruce Springsteen passando x Riders on the Storm dei Doors, il tutto accompagnato da aneddoti sulla sua vita e sulle sue canzoni.
Il legame con il pubblico sembra un’amicizia di lunga data e le due ore e mezza di live scorrono rapidissime, proprio come un temporale estivo: la vera tempesta però c’è stata sul palco.