GIOVANNI TRUPPI

“Stai andando bene Giovanni” e in effetti Truppi spacca al Sunshine Superheroes

E’ stata una delle più belle serate degli ultimi mesi: la musica, un palco, il biglietto di ingresso al concerto. Il 15 giugno era una data attesissima e il primo live di Sunshine Superheroes ci ha lasciato con felicità e occhi un po’ lucidi. Sarà stata la magia di Giovanni Truppi che si è esibito in Live is Life.

Fuori dall’Arena Puccini si è formata una coda educata e distanziata, con qualche piccola fuga per prendere una birretta o una piadina nell’area allestita intorno alla fontana del parco. Tante mascherine, tanti gomiti che si sono strofinati per un saluto, tanti ombrelli per proteggersi dalla pioggerellina. La cosa più bella è stata l’assoluta organizzazione e diciamocelo, anche autogestione del pubblico, rispettoso e attento. La voglia di un live era tanta e per nulla al mondo si poteva mettere a repentaglio il concerto!

sunshine superheroes truppi
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Dentro l’Arena Puccini sul palco è stato montato un piccolo gazebo, per coprire il pianoforte che è stato fedele partner di Giovanni Truppi per l’ora abbondante di concerto Live is Life. Lui, in barba alla pioggerella e al fresco, è uscito sul palco in canotta nera e senza troppe parole si è seduto di fronte al sorriso sghembo dei tasti bianchi e neri.

Di poche parole e tante canzoni, Giovanni Truppi si è raccontato facendoci ridere e un po’ pensare; la semplicità del pianoforte solo, su un palco illuminato e sotto tanti piccoli ombrelli come fosse un giardino di fiori, e le storie tanto intime quanto commoventi che sono il suo marchio di fabbrica. L’artista napoletano ha suonato dell’amore, degli amici, di quelli un po’ più tristi e di quelli che stanno male, di cosa vuol dire avere 30 anni, dei baci. Della mamma e della famiglia, come fosse una seduta di terapia, che poi forse lo era, una terapia collettiva. Truppi ci ha riportato una condivisione che ci è mancata tanto in questi mesi, una sensazione che non si sostituisce con nient’altro. E la musica adatta era proprio la sua.

 

I brani estratti di Solopiano (2017), come Superman, o da Poesia e Cività (2019), come Borghesia, Mia o Quando ridi, si sono susseguite in fretta. Giovanni si è solo presentato e poi ha lasciato che una dopo l’altra le sue canzoni ci coccolassero sotto la pioggerella, fino a presentare l’ultima. Noi come tanti altri dopo lo stupore iniziale, da muti ci siamo permessi i “bravo”, “bis” e gli applausi sempre più forti. E forse anche Giovanni è stato felice di concederlo, questo bis, perchè dopotutto “Stai andando bene Giovanni” glielo abbiamo proprio detto, ma lo sapeva già!