Il festival ideato e curato da Vinicio Capossela in un’edizione che punta all’osso sempre in alta Irpinia.
Dal 2013 il festival è punto fermo dell’Irpinia. Dopo un’edizione 2020 dedicata all’acqua come elemento di purificazione e rigenerazione, realizzata lungo il corso dei fiumi Ofanto e Sele, lo Sponz 2021 propone una riflessione sulle cosiddette terre dell’osso. Dichiara il direttore artistico Vinicio Capossela: “Sarà un’edizione inserita in un più ampio dibattito per ripensare le aree interne in una visione verticale della geografia, che non distingue tra nord e sud ma tra spina dorsale e aree urbanizzate”
Cinque giorni di concerti, spettacoli, incontri con grandi ospiti nazionali e internazionali. E poi le lezioni della Libera Università per Ripetenti con i suoi corsi per l’ossatura di un manifesto delle aree interne, i laboratori creativi, i tavoli di lavoro per la creazione di un Manifesto delle Aree Interne, gli itinerari Visitazioni nella terra dell’Osso organizzati da Campania Artecard per riscoprire meravigliosi borghi, luoghi della cultura e musei dell’Irpinia e tanto altro.
I concerti si terranno in luoghi con capienza limitata, previa prenotazione e prevendita e Green Pass, ormai d’obbligo per poter fare in modo che eventi del genere possano andare avanti.
Passiamo al programma musicale del festival:
Mercoledì 25 agosto
Ad aprire le danze ci pensa uno degli artisti più innovativi e interessanti del panorama musicale contemporaneo. Ha da poco rilasciato un album che è già considerato uno dei migliori del millennio. Iosonouncane porta a Calitri il suo IRA tour.
Prima di lui un quartetto di corde e pellami con il live Sine Pulpa, sono i Friestk. Musica folk popolare campana mescolata a jazz e blues.
Giovaedì 26 agosto
Il programma della notte è affidato a Jacopo Leone, eclettico artista che si definisce disillusionista e descrittore, che mette insieme un duo straordinario per dare suono alle ossa dei fantasmi in Efestiade night: Matt Elliott, multiforme musicista inglese, cantautore folk malinconico e a tratti oscuro, delicato ma intenso (ma anche la mente dietro al progetto elettronico Third Eye Foundation); e il musicista e visual artist londinese Daniel Blumberg, esploratore delle intersezioni tra cantautorato e improvvisazione e sempre alla ricerca di nuovi territori sonori; il concerto sarà aperto da Pietro Brunello con la performance musicale Bob Dylan all’osso: dal Bootleg “More Blood, More Tracks”.
Venerdì 27 agosto
Dust and Bones è una serata che vede salire sul palco una leggenda vivente: Marc Ribot armato della sua inconfondibile chitarra per Meditations on BONES. E poi Dome La Muerte E.X.P., nuovo progetto della leggenda del punk italiano Dome La Muerte con A Psychedelic Spaghetti Western Experience: uno show prevalentemente strumentale con sonorità acide e desertiche alternate a brani cantati, tributi a eroi e pistoleri che si sono battuti contro l’ingiustizia e l’arroganza e alla cultura e la spiritualità dei nativi americani.
Sabato 28 agosto
E’ la serata di Vinicio Capossela che quest’anno è all’Osso! Una specie di dedica alle terre interne, ma anche a un modo di prendere la vita. Sul palco una banda d’eccezione: Alessandro Stefana, Vincenzo Vasi, Raffaele Tiseo, Giovannangelo De Gennaro e Andrea Lamacchia. A dividersi l’osso alcuni ospiti speciali: Paolo Simonazzi con le sue zampogne e gli strumenti antichi; Peppe Leone con un set di percussioni di pietra e di ossa; e Marc Ribot.
All’alba del 29 agosto a Cairano: Concerto all’alba La Tibia che suona Fanfarra di zampogne, cornamuse, ciaramelle delle aree interne con Paolo Simonazz.
Domenica 29 agosto a Gagliano
Questa volta in serata: Noche da las Calaveras con Martirio & Raúl Rodriguez – “De Un Mundo Raro – Cantes por Chavela” Artista sorprendente e in continua evoluzione, pioniera nel recupero e nell’attualizzazione della musica popolare spagnola e sudamericana, una “specie di archeologa musicale”, come ama definirsi lei stessa, Martirio reinterpreta in stile flamenco alcuni dei brani più emblematici di Chavela Vargas, straordinaria icona musicale di un Messico che con le ossa ha sempre danzato e dipinto e parlato.