Piqued Jacks

Piqued Jacks “Synchronizziamo sti vaccini che vogliamo suonare dal vivo!”

Synchronizer è il terzo album dei Piqued Jacks, 11 tracce di potente alt-rock dalle influenze – e produzione – internazionali.

Abbiamo raggiunto i Piqued Jacks – telefonicamente – in sala prove mentre suonavano i pezzi del nuovo album, Synchronizer, e ci hanno raccontato un po’ di cose sull’album e su quello che verrà.

ASCOLTA L’INTERVISTA AI PIQUED JACKS PER Radio Città Fujiko 103.1

Nascono nel 2006 a Buggiano, in provincia di Pistoia e dopo un paio di cambi di line-up oggi sono formati da E-King (voce, tastiere), littleladle (basso), Majic-o (chitarra) e HolyHargot (batteria). Nel 2010 e 2011 i primi due EP, poi nel 2012 volano a Los Angeles con Brian Lanese dove lavorano al terzo, Just a Machine, per gennaio 2013.

Nel 2013 suonano all’SXSW di Austin e negli anni successivi in altre decine di città del Nord America. Il loro primo LP è Climb Like Ivy Does uscito a gennaio 2015, da cui hanno estratto Romantic Soldier, arrivato su MTV, seguito nel 2016 da Aerial Roots, la versione acustica dell’intero disco.

Nell’autunno 2018 arriva The Living Past, il secondo LP prodotto da Dan Weller in una casa di campagna del ‘700 trasformata per l’occasione in studio di registrazione e dimora comune.

Synchronizer, uscito per INRI il 19 marzo 2021è prodotto da Julian Emery (Nothing But Thieves), Brett Shaw (Florence + The Machine) e Dan Weller (Enter Shikari) e viene definito il lavoro più completo, vario e incisivo della loro carriera.

Dall’album sono stati estratti 5 singoli: Every Day Special, Golden Mine, Elephant di cui vi parlammo due mesi fa, Mysterious Equations e Fire Brigade passando per la BBC, Kerrang! ed MTV. I singoli sono usciti uno a distanza di un mese dal precedente, un modo per promuovere il disco in assenza di live. Ma la band pistoiese è già in lista per alcuni concerti in Canada, Usa e Romania nella speranza che si possa tornare a suonare dal vivo.

L’album è stato registrato tra lo Studio Esagono di Rubiera e l’Inghilterra nell’estate del 2020. La novità principale “è sicuramente il chitarrista, la formazione è cambiata, è cambiata l’amalgama tra di noi e si sente. Più che una scoperta di qualcosa di nuovo è un’evoluzione. L’anima è sempre quella ma a un livello successivo.

Nell’album c’è anche la collaborazione di Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers) che presta il suo violino in due brani dell’album.

“In Italia non abbiamo ancora sfondato perché non era ancora uscito Synchronizer!”

La domanda sorge spontanea, perché musica così di qualità fatica a trovare spazio nel nostro paese? E i Piqued Jacks, oltre a riporre grande fiducia in quest’ultimo lavoro, pensano che “l’approccio del mercato italiano è diverso, è difficile trovare band che cantano in inglese a livello mainstream, ne abbiamo preso atto e ci siamo buttati sull’estero, cosa che ha ripagato.”

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“Synchronizer è un album vero, molto introspettivo, per guardarsi dentro. Filosofia di vita vissuta, quindi oltre ad ascoltare i brani vi invitiamo a leggere e ascoltare i testi.”

Le sonorità dell’album, come dicevamo molto internazionali, ricevono le loro influenze soprattutto dal rock statunitense come i The Killers o i Death Cab for Cutie, ma soprattutto britannico come i Nothing But Thieves, gli Snow Patrol e i Biffy Clyro – band che non nominerei mai a sproposito!

I Piqued Jacks presenteranno e suoneranno tutto l’album in un evento speciale e anche un po’ assurdo sabato 27 marzo 2021 alle 16.30 sulla pagina facebook della band.

Skydiving Party & Live Concert. Un lancio da 4000m col paracadute e a seguire tutto l’album suonato live.

Synchronizer si ispira alla magia di uno stormo di uccelli in volo: non potevamo presentarvelo in nessun altro modo. Il piano: salire su un aereo, arrivare a 4300 metri di quota, lanciarsi col paracadute, atterrare e salire immediatamente sul palco e suonare tutto Synchronizer. Siccome non ci danno la gente per fare stage diving, facciamo skydiving

Ispirato dalla magia di uno stormo di uccelli in volo, Synchronizer è lo strumento per ricalibrare – sincronizzare, appunto – il proprio orologio biologico sulla bellezza del presente e sulla forza dei legami costruiti sulla condivisione del medesimo passo, aiutandoci a migrare lontano dall’ansia del futuro e sorvolando le difficoltà con una splendida coreografia collettiva.

La copertina è opera dell’artista brasiliano Lunàtico, che su ogni singolo ha raccontato l’avvicinamento di ognuno alla definitiva trasformazione in sciame: “il suo marchio di fabbrica delle figure senza testa è perfetto per rappresentare la metafora della sincronizzazione e il raggiungimento di quello stato mentale”.

Se siete arrivati a leggere fino a qui probabilmente l’avete già capito, ma è bene ribadirlo, album così ne escono davvero pochi! E ancora meno, purtroppo, in Italia! Tanta roba!