Coma_Cose pic:Mattia Guolo

La nost(r)algia dei Coma_Cose in un album che ha cambiato direzione

Domani 16 aprile esce Nostralgia, il nuovo album dei Coma_Cose. Un disco nuovo, un cambio di marcia rispetto a quanto fatto finora.

Nostralgia è un disco che racconta il “prima di”. Non solo il prima del covid, ma anche il prima di Coma_Cose. Ce l’hanno raccontato Francesca aka California e Fausto in conferenza stampa.

Un concept album concentrato, con solo 6 tracce + 1. Una decisione in controtendenza rispetto a quanto avviene nel mondo musicale, ma anche un’esigenza personale, di narrazione, di necessità.

“La scrittura di Nostralgia è un modo di mettere un punto rispetto ciò che è stato fatto, forse di perdonarsi un po’ e guardare avanti.” Come speiga Francesca “il passato e la memoria son fatti di eventi belli, ma anche tanti brutti, che però si possono superare. E la scrittura di queste 6 tracce (+1) è il nostro modo di andare oltre.”

I temi del disco sono sospesi tra la vita dell’anno trascorso, presente senza raccontarlo, ma anche del crescere, della terra di mezzo tra adulti e ragazzi. Tutto è intimità e fragilità, un viaggio a sé stante unito agli altri da un fil rouge, quello del fuoco: bruciare, ardere, il fuoco che però rischia di essere ammaestrato con la crescita.

Una  promessa di integrità e purezza verso il lato più nascosto delle cose, di ciò che sentiamo.

Rispetto all’esperienza Sanremo, il duo si dice inaspettatamente soddisfatto. Non si aspettavano una risposta simile dal pubblico e dalle Radio, in sole tre settimane il brano Fiamme negli occhi è diventato disco d’oro.

Il brano si colloca nel nuovo disco come una pennellata di ottimismo e allegria: un raggio di sole dentro un racconto più cupo. Il testo però racconta anche dei chiaroscuri, del cupo. L’amore c’è, ma è un percorso vero, fatto di difficoltà, di cadute e rialzate. E, ricorda Francesca, è un amore non solo sentimentale, un amore anche verso i progetti, le cose. La canzone dei Lupi riporta questa tematica, e come dice Fausto, forse è proprio la canzone d’amore del disco, di un amore più intimo. Ritorna qui il tema del rimanere integri, fedeli a se stessi e al proprio progetto di coppia.

E restiamo nell’attesa di avere informazioni sui live, che a breve verrà imbastito per essere pronti a salire sul palco.

Se dovessi consigliare a un giovane di fare musica prima di tutto gli chiederei “Tu vuoi cantare, punti al risultato o non dormi la notte e non sai come buttare quelle cose lì? Per noi è la seconda, non conosciamo altri modi.”

Rispetto ad Hype Aura (2019) c’è una nuova sonorità, una nuova semantica musicale. A livello di testo e di scrittura è la giusta continuità. C’è anche il fatto di essere una coppia consolidata, che si interfaccia col diventare adulti, usiamo il passato per descrivere il presente. L’album vede l’importante collaborazione e produzione di Mamakass e Fausto Lama.

L’album si apre con Mille Tempeste, brano dalle atmosfere dark e a tratti psichedeliche che fanno da tappeto sonoro a un mondo sospeso in balia dell’incertezza e di duemila cose di cui non ci importa niente.

La canzone dei Lupi. scritto a quattro mani da Fausto Lama e California e prodotto con i Mamakass. un brano con un beat soft ma deciso, canto libero dedicato all’utopia del rifuggire dalla fame di tutto, che toglie il gusto anche ai sogni.

Discoteche abbandonate raconta di tutti quei luoghi di musica e divertimento che da più di un anno sono vuoti e risuonano di un silenzio spettrale e dell’eco della musica che è stata, dei coktail rovesciati e di serate non vissute. Sonorità elettroniche, quasi drum ‘n bass fanno da sfondo a questo monologo.

Fiamme negli occhi, presentata al 71° festival di Sanremo, parla della storia d’amore tra i componenti del duo. Vita non solo affettiva ma anche musicale insieme.l’elettronica al vintage.

Novantasei,  run brano molto più rock su cui Francesca e Fausto cantano ricordi di un amore ormai passato, in cui si percepiscono sogni ancora da inseguire e malinconie da rivelare. Le strofe più delicate lasciano posto a un ritornello potente, in un brano in cui ancora una volta scoppia, senza far male, quel sentimento nostalgico che fa da fil rouge all’intera raccolta.

Zombie al Carrefour si chiude con un brano emotivo, prima dell’appendice -Outro. Il congedo avviene con una passeggiata solitaria all’alba, tra gli scaffali che accolgono un amaro che finisce con il bis e una pastiglia che comincia con la x. La voce di California cammina leggera sulle note di un pianoforte e prende per mano l’ascoltatore, accompagnandolo attraverso i ricordi di un passato che non smette di ardere.