Lo Stato Sociale ci ha promesso 5 dischi per 5 artisti. Oggi tocca al frontman: Lodo ci regala 5 tracce, per rimancare un concetto in cui credono molto: essere unici nel loro genere.
Ricordiamo che hanno lanciato questa iniziativa con una spiegazione: «solo noi potevamo farlo e lo abbiamo fatto, era quasi obbligatorio». Siamo quasi alla fine di questa sfida e siamo pronti alle ultime uscite per poi fare i conti.
Dopo i dischi di Bebo, Checco e Carota, che vi abbiamo raccontato nella scorsa settimana, tocca a Lodo. Il suo disco entra a gamba tesa si dichiara un album senza paura di sfociare nel politicamente scorretto.
Lodo lo descrive come un lavoro che «ha più a che fare con lo spirito punkettone con le borchie del me stesso 15enne, mentre “Una Vita in Vacanza” tende più a tenere sulle ginocchia il me stesso 7enne». – Molto diverse tra loro, le cinque tracce portano sonorità molto diverse tra loro, sicuramente più mature rispetto alle canzoni degli esordi. Eppure, ad esempio ne L’ultima cosa che non so fare, chiudendo gli occhi sembra di essere al Panenka tanti anni fa; in effetti ci racconta che crescere è un’unica cosa che non sa fare Lodo, diciamo che è un tratto comune della nostra generazione ed è forse questa la traccia che più sinceramente ci ricorda il motivo per cui la band ci ha conquistato tempo fa.
Le cinque tracce non sono solo i ricordi di Lodo, ma le voci di altri alrtisti lo accompagnano. «Per me simbolicamente era importante fare un disco in cui non cantassi da solo dall’inizio alla fine…perchè canto da solo quando sono con la mia band!».
Margherita Vicario e Danti nella più movimentata (e forse non troppo azzeccata) Muoio di noia, una traccia che sembra snaturare il marchio di Lodo a favore dei feat. Ma sentiamo anche la voce di CmqMartina ne L’amore è una droga, Galeffi e Simon Says! in Dimmi prima le cattive, Samuel Heron (“Anche oggi domani andrà meglio”, Nicolò Carnesi e l’attore Ninni Bruschetta nella già citata L’unica cosa che non so fare.
Incuriosiscono le variazioni presenti in sole cinque canzoni, che portano un piano in Dimmi prima le cattive (che forse fa un po’ Cocciantone, e ci piace per questo mimetismo), basi rapide in Muoio di Noia, un piglio da hit per L’amore è una droga, che aggancia al primo ascolto.
Si sarà divertito o no (come ci viene da chiederci dopo la traccia #1)? Pare di si, infatti Lodo ci dice «ho fatto cose con persone che avevano il viaggio di fare delle robe con me. Poi io non vedo un percorso solista perché non mi piace così tanto la musica da doverla fare comunque anche senza Lo Stato Sociale. A me piace così tanto Lo Stato Sociale tutto sommato da sopportare il fatto di fare della musica».
Insomma, Lodo sviolina un po’ i suoi compagni e di questa sfida pare dirci che c’è un eccezione alla regola, che tale deve rimanere. Aspettiamo qulche mese per sentirli di nuovo assieme? Facci sapere Lodo.