FabioCurto_ph. Umberto Angelini

“La musica deve tornare a dire la verità”, per La terra dei miei figli di Fabio Curto

L’arte di strada, i talent show e poi un brano con Cisco e Fry. Fabio Curto è un artista poliedrico, che ha una storia varia e avventurosa e che il 13 novembre ci ha fatto conoscere La terra dei miei figli, in collaborazione appunto con Cisco e Fry.

Questo è solo l’ultimo passo di Fabio, che si può definire come un artista che non si rifiuta e che segue l’onda. La terra dei miei figli nasce perché il cantautore calabro ha avuto il coraggio di raggiungere i due colleghi dopo un live. Possiamo immaginare Fabio che allunga la demo a Cisco, uno degli artisti che ha influenzato maggiormente la sua formazione musicale. Non riesco però a pensare cosa possa avere provato quando gli hanno detto che si, La terra dei miei figli era un brano a cui anche Cisco e Fry avrebbero contribuito volentieri.

Nasce così una canzone che è una cartolina, una narrazione, un dipinto della terra di origine di Fabio Curto. Racconta la Calabria, con gli occhi di chi la ama vede i pregi, i difetti, la vera natura di questa regione. Chissà se proseguirà il suo viaggio in musica, di questo non ha detto nulla: ci sarà un album o meno?

E quindi se non sappiamo cosa cercare nel futuro, guardiamo al passato. Fabio Curto ha iniziato a suonare a dodici anni; forse è stata la spinta a tradurre in pratica quello che invece era abituato ad ascoltare. Il padre l’ha nutrito di Modena City Ramblers e Hard Rock come i Deep Purple, i Creedence Clearwater Revival e più tardi la musica tradizionale di vari paesi. Un’ottima base per iniziare a formarsi e per spianare la strada verso quello che poi è mutato in un lungo viaggio.

Fabio ha studiato a Bologna, ma la musica è partita con lui, quando si esibiva come artista di strada munito di violino e voce. Ma chi va a Bologna di solito si sa, se è un artista è destinato a mescolarsi: ecco che Fabio Curto inizia a suonare con La Van Guardia, terzetto composto da chitarra, contrabbasso e violino. Proprio da loro parte la spinta per una tappa che non ci saremmo immaginati: un talent show. Dal suo esordio, la musica in strada, il feat. Con Cisco e Fry è approdato a The Voice of Italy. Che ha vinto, peraltro. Sono stati i suoi compagni de La Van Guardia a spingerlo a partecipare, ma non si è mai sentito proprio a suo agio, tanto da rifiutare anche una chiamata da Amici; e infatti la sua strada ha preso altre vie, altri aerei.

La strada di Fabio Curto è passata per tanti paesi, dove la sua musica ha portato una commistione e una contaminazione. Così come Fabio è appassionato di musiche tradizionali dei diversi paesi, le sue canzoni sono risuonate a Toronto, in Bielorussia, in Australia. Tante strade, tante piazze diverse. E anche degli avvenimenti divertenti: come ci racconta nell’intervista una volta è stata una foto di un evento a farlo svicolare durante un controllo in aeroporto, quando carico di strumenti è stato fermato e controllato. Ma una volta mostrata la foto dell’evento in cui lo attendevano per esibirsi ecco che, come nei migliori film, è stata riconosciuta la star.

Ma Fabio Curto è un artista di strada, sul suolo, allo stesso livello delle nostre orecchie e del cuore, per parlarci direttamente. E lo fa con La Terra dei miei figli.