Malibu Lime Juice

Intervista ai Lime Juice in attesa del video di Malibu in anteprima per noi da domani

Domani a mezzogiorno sul nostro sito in anteprima esclusiva il nuovo video dei Lime Juice: Malibu. Ce lo siamo fatti raccontare direttamente dalla band.

1) Il 17 settembre esce il vostro video, ovvero il video di Malibù. Partiamo proprio da quello, perchè appeno è iniziato abbiamo fatto un tuffo nell’adolescenza e nel temibile film The Blair Witch Project. Che storia racconta questo video o, ovviamente, anche il vostro singolo Malibù?

L’idea del video è nata davanti ad una birra con il regista, amante come noi delle commedie dark. Volevamo fosse una storia misteriosa ma demenziale, con un tocco retrò, in contrasto con il testo. La storia ci vede protagonisti di un inseguimento da parte di un individuo minaccioso nei boschi della provincia di Roma. Il testo della canzone invece tocca argomenti molto più intimi e relativi ai retaggi culturali che ci portiamo dietro dall’infanzia.LJ Logo.png

2) Il vostro primo EP è uscito da soli 2 anni anni, ma Malibù segna l’inizio di un percorso nuovo. Avete deciso di cambiare orizzonti, avete una nuova ispirazione?

Le ispirazioni sono più o meno le stesse, il nuovo percorso sta nella nostra maturazione come band e come individui, crediamo che si senta particolarmente in questo nuovo singolo. Gli orizzonti sono forse un po’ più ampi, abbiamo deciso di sperimentare leggermente di più con le nostre capacità.

3) Il vostro nome già lo dice, i vostri suoni sono un po’ acidi. Quali sono gli ascolti che stanno alla base dei vostri pezzi?

Saremmo ipocriti a non citare le grandi band degli anni ‘60 e ‘70 come Pink Floyd o Deep Purple, ma oltre a quello c’è un grosso interesse verso la nuova wave psichedelica proveniente dall’Australia e dall’America, come i King Gizzard and the Lizard Wizard, gli Osees, Ty Segall etc

4) Avete viaggiato e aperto anche live a band internazionali. Come vedete il panorama musicale italiano rispetto a quanto avete visto, ascoltato e percepito in giro, soprattutto rispetto a generi musicali non proprio mainstream?

Crediamo che a livello di ispirazione e di inventiva non ci sia molto di nuovo, in Italia. Soprattutto negli ultimi due-tre anni si ascoltano copie di copie di qualcosa che qualcuno ha già proposto venti o trenta anni fa. Questo non significa che dei progetti validi non esistano, sono solo spesso sovrastati da questa piattezza alla quale il pubblico sembra essersi abituato. Siamo fiduciosi che questo scenario possa però migliorare, con un’attenzione sempre maggiore alle proposte più genuine ed innovative.

5) Ma quanto vi siete divertiti a fare il video di Malibu?

È stata una delle esperienze più belle e divertenti che abbiamo vissuto come band. Nel correre lì in mezzo a quegli alberi siamo tornati bambini, come quando tornavi a casa con i vestiti strappati, ricoperto di fango e con le ginocchia sbucciate, ma eri comunque felicissimo (Aggiunta di Danz, bassista) “a me poi me davano il resto”

6) Dopo quest’estate di creazione, cosa avete in programma per l’autunno?

Intanto l’obiettivo è quello di tornare a fare quello che ci piace di più, suonare. Abbiamo poi altre sorprese che riveleremo durante il prossimo periodo, che si discosteranno parecchio dal sound di Malibu e che si avvicinano di più a un sound progressive. Nello specifico abbiamo in cantiere un pezzo in cui la voce racconterà una storia molto particolare.