Il castodivo Immanuel Casto e le Karma B per un Botanique ironico

Nonostante il caldo rovente Immanuel Casto sale sul palco in tenuta nera, catene e stivalone cavallerizza. Dietro di lui due ballerine stile Sailor Moon di banco vestite e la Beba, altrettanto cinghiata e bianca. Un passo indietro, in un crash neuropercettivo, batteria, basso e chitarra in stile punk grazie a tatuaggi e pelle nera.

Il Casto divo ha emozionato e soprattuto divertito il BOtanique con un live di quasi due ore in cui ha sfoggiato tutte le sue hit, ma anche la sua eccetricità: battute, ironia e riflessività, interazione con il pubblico.

Alcuni avventori, forse capitati per caso, hanno mostrato un espressione perplessa a fianco di un pubblcio veramente in fibrillazione che ha cantato e ballato tutte le canzoni, da Tropicanal ad una Escort che ha fatto il salto di generazione e compie 35 anni.

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Per chi è dotato di intelligenza giocare con l’ironia è uno strumento utilissimo, ed è quello che ci dimostra Immanuel Casto in una serata che conferma la necessità della sua carriera ventennale (come ci ricorda lui stesso), fatta di canzoni scanzonate e racconti più o meno autobiografici.

Ad aprire il live delle stupende Karma B che col sorriso hanno sfanculato ministri e parlamentari, facendo anch’esse ballare e ridere i Giardini Filippo Re. Un’infilata di hit conclusa con un medley divertentissimo e leggero adatto all’estate, in barba alle chiome leonine e gli abiti in tessuto visibilmente caliente.

La data di Bologna è stata un piacere, da intentersi come uno meglio vuole declinarlo!

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