Ha visto la luce il 27 marzo l’album d’esordio del cantautore torinese Francesco Cavecchi. Carsico è una raccolta di 9 brani forti e delicati tutti da ascoltare e da assorbire.
Lo stile di Francesco Cavecchi è fortemente improntato nel solco dei grandi cantautori italiani, da Tenco a De Andrè a De Gregori. Le musiche dell’album sono pensate, scritte e suonate in funzione delle parole che sono il vero protagonista del disco.
Il brano Nell’ombra apre le danze e si intuisce subito l’intento di Cavecchi: attraverso immagini, metafore e poesia ci trasporta nel mondo delle emozioni, delle sensazioni, dell’umanità. Così l’album prosegue, con un delicato arpeggio con Non sai (Arturo). La terza traccia Quella voce, cantata a due voci, è scritta e composta dalla pianista Anna Barbero con cui Cavecchi ha collaborato per tutto il disco e anche per la canzone Cronopio. Quella voce, con piano e tromba in sottofondo, ci porta in un’atmosfera da jazz bar con vestiti eleganti e bicchieri di whisky.
Non è per te racconta di un incontro mancato con una musica che ricorda De Gregori, si passa poi a Cronopio, scritto da Anna Berbero. L’intensità massima si raggiunge con Andare che parla di un addio per una persona che non c’è più. Il disco si conclude con Blow the Wind, che richiama uno degli ispiratori musicali del cantautore torinese, Bob Dylan, ma che è semplicemente una canzone popolare inglese. Unica cover di un album coerente, intelligente e intenso.
Ascoltando le 9 tracce di Carsico ciò che appare evidente è che Cavecchi abbia scritto, riscritto, cancellato e ripensato le canzoni per arrivare ad un lavoro ottimale, sia nei testi, che nelle musiche in modo che ogni sensazione, nota o meno nota, arrivasse dritta dentro l’ascoltatore.