Il primo week end di luglio c’è stato il nostro compleanno ideale, quello che tutti vorremmo: tanti amici, tanti sorrisi, tanta musica. In una parola: felicità. FestivAlto è stata un’esperienza appagante e al di sopra delle aspettative che potevamo immaginare.
Tra le colline di Marzabotto sorge un rifugio che è stato gestito per un po’ da un gruppo di ragazzi guidati dal senso di comunità e dalla voglia di fare qualcosa di bello, per tutti. Pochi mesi fa ci hanno raccontato che quel posto sarà la loro casa per nove anni e che volevano festeggiare a dovere: è nato così FestivAlto, un week end dedicato alla comunità, alla festa, alla musica e alla sensibilità verso temi ambientali e politici che ha aperto le porte de Il Poggiolo Rifugio Re-esistente.
Quando si vuole fare una festa bella si invitano gli amici, li si mette a proprio agio, si scelgono attività che possano piacere a tante persone, in un bel psoto, con della bella musica. Lo staff del Poggiolo non ha dimenticato nessuna di queste cose.
Nonostante il clima rovente dell’estate emiliana per ben tre giorni il Poggiolo ha visto un turn over di amici che hanno potuto montare la tenda (gratuitamente) a partire da venerdì 1 luglio, quando ha preso il via il programma. Nei giorni successivi, fino al dj set della notte tra domenica 3 e lunedì 4, tanti visi felici hanno steso amache all’ombra, partecipato ai tanti laboratori tematici, alle tavole rotonde, seguito i concerti serali.
Noi ci siamo approcciati incuriositi al laboratorio “le 3 r”, dedicato al riuso, riciclo e riqualificazione dei materiali tessili, mentre alcuni amici hanno partecipato ad un attività sulla transizione energetica. Mentre facevamo un salto ad un lab dedicato alle biciclette loro hanno seguito la tavola rotonda sulla cultura in pandemia. Ci siamo ritrovati sotto la tettoia del rifugio a bere una birra fresca (a prezzi più che accessibili) in mezzo a tanti altri ragazzi, famiglie, cani che scorrazzavano felici. Tra cui Salsiccia che potete notare come nostra testimonial in diversi reportage. Abbiamo ascoltato tanti accenti, molti toscani, in questo luogo a cavallo tra l’Emilia e la Toscana appunto, da dove venivano molti dei conduttori dei laboratori pomeridiani.
Abbiamo steso il telo sul pratone di fronte al palco mentre sceglievamo tra le possibilità che offriva il menù, adatto a tutti i gusti e tutte le tasche soprattutto. Il sole iniziava a prendere la direzione del tramonto e si è avviata la parte musicale. Ovvio, noi non vedevamo l’ora di scoprire i gruppi che non avevamo ancora sentito live, così abbiamo fatto la spola tra il nostro piccolo accampamento fatto di amici trovati sul posto, cani, nuove conoscenze. Anche la parte serale si è rivelata al di sopra delle aspettative. Avete presente quella sensazione che ogni tanto si prova ai concerti quando c’è la security che ti fissa, non puoi pogare, non puoi portare la bottiglietta d’acqua, fa caldo, la gente ti pesta? Ecco no, scordatevelo.
Nessuna security aggressiva, la possibilità di stare sottopalco a ballare o più defilati e seduti a gustarsi i concerti, di bersi una birretta. E sul palco nel frattempo si sono susseguiti tanti gruppi e artisti, che come promesso hanno spaziato tra tanti generi rispecchiando le tendenze delle associazioni coinvolte nell’organizzazione del programma di FestivAlto: dalla scintillante ed incontenibile Shingai che ha fatto ballare il Poggiolo sabato all’1:00 al burbero e matto Giorgio Canali e Rosso Fuoco, passando dal punk dei Gomma all’energia degli Espana Circo Este. Abbiamo ballato la world music dei Saraka, assaporato un genere tutto particolare con i Korobu, riso e saltato sulle note di Enri Zavalloni, ascoltato l’incredibile Marky Ramone fare cover di sé stesso, Graci trasportare dal cantautorato e dal piano di Francesco Lettieri, fatti trasportare dall’energia degli Studio Murena e tanto altro ancora.
Se ascoltate bene Radio Città Fujiko nei prossimi pomeriggi potrete ascoltare anche le altre interviste che abbiamo fatto ad alcuni dei protagonisti del Festival (poi le troverete anche qui!) per ora l’intervista ai Gomma.
ASCOLTA LA NOSTRA INTERVISTA AI GOMMA:
Lo staff foltissimo ha permesso di godersi a pieno l’esperienza senza perdersi in code per bere o mangiare, garantendo sempre di trovare spazi ordinati e puliti e soprattutto rispondendo col sorriso.
La sensazione che ci portiamo a casa salutando i ragazzi del Poggiolo alla chiusura di FestivAlto è quella di avere preso parte ad un’evento che ha messo a nudo degli intenti bellissimi che speriamo possano svilupparsi al meglio nei prossimi nove anni. Ma ne siamo sicuri, mentre lunedì mattina lasciamo Marzabotto con impressi tanti sorrisi nella mente.