Un decalogo in controtendenza: España Circo Este con “Canzoni per la decrescita felice”

Il 14 marzo è uscito il nuovo album degli España Circo Este: “Canzoni per la decrescita felice”, fatica numero cinque.

Il disco è stato anticipato dall’uscita di Addio Paura, Vino in cartone, La mia preghiera, Pizza Cuore Family e . Arriva quindi per Garrincha 373/ADA un piccolo manuale di istruzioni, pensato per chi cerca un modo di vivere alternativo alla spasmodica corsa verso la crescita e il progresso incontrollato.

“Canzoni per la decrescita felice” sono un insieme esplosivo di influenze provenienti da luoghi anche assai lontani, conferma della vocazione cosmopolita degli España Circo Este; fisarmonica, tromba, ukulele e chitarre di ogni sorta, il tappeto di testi pregni di significato scritti da Marcello Putano.

Una combo attende di esplodere nella dimensione live, dove gli España Circo Este offrono il loro modi unico e coinvolgente di spinta dall’amore per o loro fedelissimi.

Durante la scrittura di
“Canzoni per la decrescita felice” , sono state molte le occasioni di incontro con altri artisti «dai Modena City Ramblers, che c’hanno aiutato a dire “Addio Paura”, alla Murga di Padova e ai Queen of Saba con cui abbiamo immaginato di fare un rave in mezzo agli alberi, una vera “Festa nella foresta”; da tutti i nostri collaboratori e amici, ai Sick Tamburo con i quali abbiamo elaborato le nostre riflessioni in “La mia preghiera”.  Cantando e producendo queste dieci nuove canzoni ci siamo auto-convinti che rallentando la rincorsa di questo mondo alla “crescita” e al benessere, sia possibile trovare alcune chiavi per un futuro  fatto di sostenibilità ambientale per una vita più sana.».

Ma chi meglio della band può raccontarci cosa è successo nella creazione di
“Canzoni per la decrescita felice”?

Ecco la nostra intervista a España Circo Este.

Il vostro ultimo album “canzoni per la decrescita felice” è stato definito un manuale, forse visto che sono 10 tracce potremmo dire un decalogo. A cosa vogliamo puntare, a che obiettivo condiviso?

A un crescere senza distruggere e ad un amare senza consumare. Possiamo vivere la vita in tante maniere, in generale il mondo può vivere sotto tanti paradigmi; stiamo imparando negli ultimi tempi che la visione di una vita alla ricerca di una crescita infinita è una grandissima menzogna… quindi perché non fare un passo indietro?

Chi ascolta il nostro disco, avrà delle buone basi da cui partire per fare questo piccolo “pasito por atras”. Un manuale sulla Decrescita Felice appunto.

Questo pensiero è stato legato ad un evento apocalittico che avete vissuto sulla vostra pelle, vi va di spiegarci come lo avete trasposto in musica?

L’alluvione del 2023 ha allagato il nostro studio. Abbiamo perso i nostri strumenti in una notte a due settimane di partenza dal nostro tour estivo. Ovviamente i nostri occhi hanno visto persone che hanno perso più di noi… non so in che maniera, non so perché, ma abbiamo reagito immediatamente, è come reazione alla nostra perdita abbiamo deciso di farci prestare gli strumenti per riuscire a partire con i concerti in tempo. In poche ore ci sono arrivate mail e messaggi da qualsiasi parte d’Italia e da qualsiasi band: dai Verdena, ai Modena City Ramblers, a Lo Stato sociale, al nostro vicino di casa, alla gente che ci segue; chi una chitarra, chi un pedale per basso, siamo riusciti a portare a casa un tour con tutti strumenti prestati. Come fa a non nascere un disco da una cosa del genere?

Questa è la prova scientifica che da una disgrazia possono nascere meraviglie; che anche se si cade, bisogna tirarsi su.

Questo cambio di prospettiva e contenuti ha visto anche un cambio di sonorità?

Per stilare questo prezioso decalogo avete chiesto aiuto ad altri artisti, come sono nate queste collaborazioni?

Sicuramente il nostro sound cambia innanzitutto grazie alla bravura del nostro produttore Ponz ( ovvero Francesco Pontillo bassista della banda). In ogni disco riesce a sempre trovare nuove sfumature per noi rispettando il nostro stile di raccontare il mondo.

Per quanto riguarda le collaborazioni, sono semplicemente degli incontri che abbiamo avuto per la strada. Niente di ricercato, niente di forzato. Persone che abbiamo incontrato, conosciuto a concerti, conosciuti in serate, e ad entrambi è sembrato fisiologico fare qualcosa insieme… quasi scritto nel destino.

“Canzoni per la decrescita felice” è dedicato ad una persona in particolare, vi va di dirci il perché?

Perché è una persona che ci ha insegnato con la sua vita a rialzarci e a metterci in piedi. È una delle due, forse tre persone che da sempre ha creduto e ha investito in noi. E perché è un amico indimenticabile: Matteo Romagnoli.

Dal 21 febbraio inizierà un piccolo tour di cinque feste che partirà proprio da Bologna. Quanto è importante la dimensione live per voi?

Storicamente noi siamo sempre stati una band live. Il live per noi è tutto.

Da quale canzone partiamo per entrare nella nuova dimensione degli España Circo Este?

Vino in cartone ( Canzone per la Decrescita Felice)

da repertorio dei giovanissimi
España Circo Este