Sabato 29 agosto, afa della pianura, zanzare. Niente di cui preoccuparsi perchè al crepuscolo a Bologna c’era un pensiero fisso: al Sequoie Music Park è arrivata una delle tappe più attese del tour estivo di Elio e le Storie Tese. Il titolo è tutto un programma: “Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo”. Cosa potevamo aspettarci?
Dopo aver registrato il tutto esaurito in oltre 40 date nei teatri, la band lombarda ha portato sul palco del Sequoie Music Park una performance che ha lasciato il pubblico con le mandibole doloranti per le risate e i palmi delle mani frizzanti per gli applausi e i cori da stadio “forza panino”.
La serata è stata caratterizzata da un mix perfetto di musica, ironia e teatro, ingredienti che hanno reso celebre gli Elii, storico e ormai innegabilmente unico gruppo milanese. Sul palco Elio e i suoi compari, vestiti di bianco, hanno ricreato un’atmosfera quasi sacrale, in cui la messa in scena laica si è alternata a momenti di puro intrattenimento. Prima di salire sul palco Elio e le storie tese hanno scaldato il pubblico (rigorosamente seduto) con un’omelia a più riprese. Ma anche in seguito lo spettacolo non ha perso un colpo.
La scaletta ha incluso brani storici come “La terra dei cachi”, “Supergiovane”, “Servi della gleba” e “Valzer transgenico”, dimostrando ancora una volta quanto il repertorio di Elio e le Storie Tese sia attuale e capace di riflettere, con ironia e intelligenza, le contraddizioni del nostro tempo. Nel frattempo citazioni poetiche, poesie scritte di sana pianta, batteristi che fanno il cambio della guardia: non sono musicisti, si sa, sono perfermer!
Il pubblico bolognese è stato travolto da una performance magistrale, resa unica dalla regia di Giorgio Gallione e dai costumi curati da Paolo Marcati, dalle incursioni tematiche e dai battibecchi in diretta. Ogni dettaglio scenografico è stato studiato per trasportare gli spettatori in un viaggio surreale e divertente attraverso l’Italia di oggi, popolata da personaggi grotteschi e situazioni paradossali.
Uno dei momenti più applauditi è stato senza dubbio la chiusura dello show, in cui la band ha certificato che tutto è stato suonato in diretta, senza l’ausilio di basi, campionamenti o autotune. Non che fosse necessario: la perfezione tecnica di Elio e le storie tese permette di spaziare rasentando la satira, il grottesco talmente brutto che diventa quasi bello, con una minuziosa e millimetrica conoscenza del confine qualitativo.
Elio e le Storie Tese hanno dimostrato ancora una volta la loro straordinaria capacità di unire musica, teatro e satira in uno spettacolo che non conosce pause né momenti di noia. Un concerto teatrale che riesce a far riflettere e divertire, mantenendo sempre alto il livello di coinvolgimento del pubblico. Due ore di spettacolo che senza pause ha traghettato il pubblico sudato ad una conclusione perfetta.