E comunque anche Pollio ascolta la trap

L’abbiamo seguito da lontano, ascoltando e riascoltando a ripetizione i brani di Humus (scelto non a caso come disco della settimana), abbiamo fatto memoria dei concerti casalinghi e raminghi. A questo punto non potevamo farne a meno: Pollio, Fabrizio Pollio è passato per i nostri microfoni per raccontarci come va, che progetti sono in cantiere e anche…cosa ne pensa della trap!

Lo stop di due anni dall’uscita di Humus, datato novembre 2016, non è stato infruttuoso. Come sapevamo e come Pollio ci ha confermato, la musica è rimasta parte fondante della sua vita e da quella chitarra non si è schiodato. Ma, come capita a tutti, anche lui è cresciuto e così anche la sua musica. Dopo il lungo percorso con gli Io?Drama, durato quasi 12 anni, passata la lavorazione di Humus, unico album solista, Pollio si è concentrato su un diverso percorso artistico.


Assieme agli amici che con lui hanno diviso buona parte della carriera musicale ha scelto di omaggiare il suo passato, o meglio le sue radici: partirà tra pochi mesi un tour dedicato ad uno dei suoi mentori cantautorali, Fabrizio de Andrè. Un percorso per dare voce ad uno dei musicisti più importanti del secolo scorso e portare su diversi palchi uno spettacolo tributo, sentito e soprattutto da sentire, per scoprire come tutte le peculiarità dei musicisti e le voci di Fabrizio e Teo sul palco si sono fuse e amalgamate. E tra le tappe sappiamo anche che ci sarà Bologna, il 18 gennaio.

Ma non abbiamo parlato solo di questo: Fabrizio è un fiume in piena di informazioni e chiacchiere! Dall’esperienza sul palco di Musicultura, alla musica che Pollio ama (o meglio prova ad ascoltare), passando per cosa vuol dire fare musica e cosa ha significato essere musicista, cosa suonava il suo stereo da adolescente e tanto altro. Un intervista che è una chiacchiera tra amici lunga alcuni anni! Appuntamento mercoledì 29 novembre alle 16.30 su Radio città Fujiko!