Venerdì 11 dicembre è uscito l’album di debutto dei milanesi Re del Kent. 8 tracce di rock, quasi stoner tutto in italiano.
Sant’Etelberto del Kent, o Ethelbert, identificabile talvolta anche come Æthelbert o Aethelberht o Aibert o Edilbertus è stato un sovrano britannico, re del Kent dal 580 o 590 alla morte.
E’ morto nel 616 o del 618, il 24 febbraio, lo stesso giorno in cui la band di Milano ha trovato la sua forma definitiva. Non era il ‘500 ma il 2019 e dalle ceneri dei Total Rickall, band di cui facevano parte Dario (chitarra e voce) e Omar (basso), nascono i Re del Kent grazie all’ingresso di Massimiliano (batteria) e Daniele (chitarra).
Le influenze vanno dal grunge al metal, dal rock allo stoner, genere quest’ultimo che caratterizza più degli altri i brani di Sottocultura.
I Re del Kent si ispirano e si prefiggono di portare avanti la musica delle band alt-rock degli anni ’90-2000 come gli Zen Circus, i Ministri, il Teatro degli Orrori ponendosi in un’ottica più underground.
Nel novembre 2019 viene quindi registrato il primo Ep 24 febbraio, rilasciato proprio nella data che dà il titolo al lavoro, corrispondente al primo anniversario della band e che trova riscontri positivi dalla critica. Hanno giusto il tempo di suonare al release party del lavoro prima di un’obbligata pausa da marzo 2020.
Durante il periodo di lockdown hanno continuato a scrivere e a creare portando a compimento il primo vero album: Sottocultura.
“Che dire? È un album molto underground e nasce fisicamente sotto terra. Per essere precisi in un box sotto un supermercato! Precisiamo che nonostante suoniamo grezzi, sporchi e cattivi nella vita siamo molto buoni, precisi e puliti. Il più delle volte”
Tracklist dell’album:
- Intro
- Campi di odio
- Bianco e Nero
- Ribelle
- Vivi
- Cunicoli
- Avvocato del Diavolo
- Quindici Anni