Il 3 maggio i Punkcake saranno sul palco del Covo Club per un concerto incazzato
Hanno tutti più o meno 20 anni, giovani quel tanto che basta per essere incazzati e spudorati, ma allo stesso tempo consapevoli e determinati. Il giovane gruppo punk è nato alla fine dell’estate 2020 nella provincia di Arezzo. È composto da cinque membri: Lorenzo Donato e Bruno Bernardoni, chitarristi; Lorenzo Migliore, batterista; Damiano Falcioni, basso e voce e infine Sonia Picchioni, voce.
La band è nata dall’idea iniziale di Damiano e Sonia durante la prima quarantena del Covid. Accomunati dall’amore per il rock, soprattutto il sottogenere punk, condividono la passione peri Fugazi, i Pixies, gli Idles, i Viagra Boys, gli Amyl and The Sniffers e tanto altro ancora.
Nel 2024, hanno preso in gestione un circolo ARCI a Restone (FI) dove organizzano insieme agli altri volontari eventi culturali e musicali. Sempre nel 2024 i PUNKCAKE partecipano alla diciottesima edizione di X-Factor distinguendosi per la loro personalità e la loro libertà creativa.
“CI riconosciamo nel punk, soprattutto nell’attitudine, nell’incazzatura, nella musica facciamo soprattutto quello che ci piace, possiamo definirci punk, ma che poi punk che ca**o è? Non è proprio un genere musicale definito, c’è molto dentro il punk e noi ci sentiamo lì dentro.”
Il primo album dei Punkcake uscirà il prossimo autunno ma loro nel frattempo sono carichi per un po’ di live. Il 2 maggio saranno all’Alcarzar di Roma, il 3 maggio al Covo Club di Bologna e il 9 al Legend di Milano. Ma hanno già altri concerti in programma, suoneranno ad una sagra nell’aretino, ad un circolo Arci di Trieste e sul palco del Firenze Rocks.
“Ci piace suonare un po’ dove si riesce, all’inizio non ci cagava nessuno, adesso è bello riuscire a trovare delle date e portare in giro la nostra musica. Per noi è importante suonare, tanto alla sagra quanto al Firenze Rocks. La cosa importante è non perdere la nostra identità e fare quello che ci piace liberamente.”
L’esperienza a XFactor è stata sicuramente importante per la band che ora ha un po’ di riconoscimento in più ma non ha cambiato la loro indole “noi si lavorava di puntata in puntata, ci lasciavano abbastanza liberi perchè fondamentalmente nessuno aveva scommesso troppo su di noi e quindi non ci mettevano troppi paletti.”
ASCOLTA L’INTERVISTA AI PUNKCAKE
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