I Gazebo Penguins tornano con un Temporale nella testa

Il 21 marzo è uscito Temporale, il sesto disco dei Gazebo Penguins, band icona della scena indipendente italiana.

Dopo 20 anni di musica e oltre 500 concerti, la band reggiana è riuscita anche con Temporale a non perdersi mai, evolversi senza perdere la propria identità, fedeli a se stessi. Capra, che abbiamo raggiunto al telefono, ci ha spiegato che la chiave è stata litigare, confrontarsi, scontrarsi, se necessario.

Temporale è proprio questo: un concept album nato dalla riflessione e il confronto, che parla del cervello, delle sue stratificazioni e del suo rapporto con il nostro Io. Lo fa in modo affascinante e al tempo stesso comprensibile, muovendosi con brillantezza – e assoluta cognizione di causa – tra neuroscienza e filosofia della mente. Lo si deduce fin dal titolo, che fa riferimento al lobo temporale, quella porzione di corteccia cerebrale che partecipa a tanti processi cognitivi, tra cui quelli legati alla comprensione del linguaggio parlato, al controllo e alla gestione dell’emozione e dell’affettività, alla memoria, all’ascolto e alla comprensione della musica.

Il nuovo album dei Gazebo Penguins contiene nove canzoni che, proprio come fa il nostro sistema nervoso, raccolgono input, lanciano segnali e li rimandano indietro, in un intreccio continuo e ricorrente dove ogni partenza si fa anche ritorno, e viceversa. Un propagarsi di riflessioni che riprendono Nietzsche e Putnam, la psicologia della Gestalt e Schopenhauer, interrogandosi su argomenti complessi e per nulla scontati. Ad esempio, il confine tra realtà e percezione, il modo cioè in cui gli automatismi del cervello influenzano la decodificazione del mondo e il nostro sentire, a volte semplificandoci la vita a volte gettandoci nel caos. Il modo in cui la memoria e i ricordi che conserviamo nella nostra mente definiscono chi siamo, e quanto la nostra identità è legata al cervello. O ancora, le differenze tra chi siamo veramente, come ci vediamo e come ci vede il mondo.

Argomenti che i Gazebo Penguins affrontano senza presunzioni e senza paura, mettendosi ancora una volta totalmente in gioco, anche nella scrittura dell’album. A differenza di tutti gli altri dischi della band, infatti, Temporale è nato in studio, senza aver mai fatto una prova dal vivo insieme ma aggiungendo parti in successione, lasciando sedimentare, riscrivendo infinite volte, modificando con il passare dei mesi, inserendo per la prima volta dei ritornelli nelle canzoni.

Dopo tanti anni passati a suonare e scrivere canzoni, le sfide possono diventare il motore del rapporto con la musica. E se è vero che ogni album è una sfida, alcuni lo sono decisamente più di altri: Temporale è uno di questi.

In un mondo sempre pronto a propinarci soluzioni rapide e istantanee, a risolvere e semplificare ogni cosa nel minor tempo e con il minor sforzo possibile, i Gazebo Penguins vanno orgogliosamente e ferocemente controcorrente, alla ricerca di quelle sfumature che aggiungono valore e autenticità alla vita, per poi sbattercele con forza addosso.

E lo faranno anche – e ancora più forte – dal vivo, con il tour organizzato da Pentagon Booking che parte il 26 marzo dal Circolo Magnolia a Milano per poi proseguire il 10 aprile al Cap10100 a Torino, l’11 all’Astro Club a Pordenone, il 17 al Monk a Roma, il 9 maggio al Viper Theatre a Firenze, il 10 maggio al Locomotiv Club a Bologna e il 17 al Dong Music Club a Macerata.

ASCOLTA L’INTREVISTA AI GAZEBO PENGUINS

TRACKLIST

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  • 1. Gestalt
  • 2. Intanto
  • 3. Mnemosyne
  • 4. Tutto a posto
  • 5. Inospitale
  • 6. Delle Mie Brame
  • 7. Quasi
  • 8. Finisce Male
  • 9. Strani Animali