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The Andre “Sono un Imbroglione, come la mia musica”

The Andre presenta il nuovo singolo Imbroglione, una canzone sul ruolo dell’artista nel mondo contemporaneo

Alberto è un cantautore bergamasco che si cela dietro lo pseudonimo The Andre, nascosto da un cappuccio e dagli occhiali da sole. Ha iniziato con delle cover di canzoni moderne (trap, pop..) imitando la voce e la musicalità di Fabrizio de Andrè, aprendo pian piano la via ad un proprio percorso musicale con tante cose da dire, che passa dal comico-scimmiottante al serio e critico verso la società contemporanea, come dimostra il nuovo singolo, e video, Imbroglione.
1) Ciao TheAndre, o meglio possiamo chiamarti Alberto perché hai reso pubblico il tuo nome, poco tempo fa. Da poco è uscito il video del singolo “Imbroglione”. Chi è l’imbroglione?
L’imbroglione sono io, o meglio: è qualsiasi persona che deve per forza di cose conciliare il suo desiderio di esprimersi con la necessità di essere appetibile sul mercato musicale odierno. Non è un’accusa a nessuno, ma una mia constatazione della realtà.
2) Il video è uscito in un momento particolare nel panorama musicale italiano: che lo si ami o lo odi il festival di Sanremo una volta all’anno arriva, e per chi lavora nel settore musicale qualcosa porta con sé. Coincidenze? 
In parte. La canzone era già in cantiere da un po’ di tempo, ma quel compromesso di cui parlavo prima emerge senza ombra di dubbio di più in quella settimana. Gli artisti che ho preferito quest’anno hanno saputo mantenersi fedeli a se stessi.
3) Dicevamo prima che il tuo ruolo, il tuo personaggio artistico è mutato qualche tempo fa: da uno stile nascosto, dove la tua voce ti ha reso celebre, a un volto che hai scoperto. Cosa è cambiato e com’è cambiato il tuo rapporto con il pubblico.
Non c’è stata una cesura netta. Semplicemente, man mano il travestimento cominciava ad essere un peso inutile e non aveva nemmeno più molto senso, dato che avevo abbandonato le cover à la De André. Direi che è un rapporto più aperto: quantomeno, ora non mi devo fare le pare per un paio di foto.
4) Hai pubblicato anche un libro IO È UN ALTRO, che storia racconta e come mai hai sentito la necessità di raccontarti anche con un libro?
Racconta la mia storia, o almeno quella del mio progetto, dalla prima idea alla pubblicazione del primo inedito. Ci ho messo tutte le cose che andavo scoprendo man mano sull’industria musicale (mondo che prima non conoscevo nemmeno per sbaglio), ma cercando di renderlo il meno ampolloso possibile. È stato un bel modo per chiudere una fase e inaugurarne un’altra.
5) A dicembre 2021 ti sei esibito con l’orchestra sinfonica di MIlano, com’è stato avere alle spalle tutta quella musica?
Lo so che è frase fatta ma è vera: è stata un’emozione difficile da descrivere, soprattutto accompagnato da un’orchestra del calibro della Verdi e da un maestro competente come Simone Tonin, che ha curato tutti gli arrangiamenti. Avevo una paura folle di buttare via quell’occasione con un’esibizione non all’altezza. Invece è andata bene e l’affetto della sala è stato straordinario.
6) E ora guardiamo avanti, dove ti vedremo nei prossimi mesi?
Per il momento non ho piani già fissati. Qualcuno si è interessato per un’eventuale bis delle date orchestrali, vedremo. Intanto sto lavorando alle nuove canzoni e nei prossimi mesi qualcosa di sicuro spunterà, da quel fronte.