OBLIVION_©Laila Pozzo

Recensione Oblivion Rhapsody “la demenzialità incontra il genio”

Vi raccontiamo Oblivion Rhapsody, lo spettacolo degli Oblivion per Capodanno 2022, ha fatto esplodere di risate il teatro Duse per 4 serate.

Abbiamo inaugurato il nostro 2022 con una serata a Teatro, nella fattispecie il Teatro Duse, a Bologna, dove andava in scena la terza di quattro repliche di Oblivion Rhapsody. Dal 30 dicembre fino al 2 gennaio infatti la compagnia Oblivion ha portato in scena il suo nuovo esilarante spettacolo.

Una settimana fa abbiamo intervistato Graziana che ci ha raccontato un po’ cosa ci avrebbe riservato lo show, ma non eravamo sufficientemente pronti a quello che ci saremmo trovati di fronte.

Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli sono attori, cantanti, musicisti, mimi, cabarettisti, clown, imitatori e fanno tutto in contemporanea, intrattenendo il pubblico con un ritmo ed un’energia altissimi. Uno spettacolo senza sosta tra sketch del vecchio repertorio – ormai quasi ventennale – ed alcune novità.

Lo spettacolo si è aperto con I promessi sposi in 10 minuti, video che li ha resi celebri anche su youtube con oltre 7 milioni di visualizzazioni.

Si è poi passati agilmente a Shakespeare, raccontandone alcuni spezzoni utilizzando melodie di canzoni moderne. Nemmeno il tempo di capire la citazione o il riferimento che si passa al Vangelo secondo JC o a versioni dance anni ’80 dell’Ave Maria.

I riferimenti alla cultura nazionalpopolare sono tanti ma anche il demenziale e non-sense ha il suo ampio spazio nello spettacolo.

Il tutto è condito da riferimenti storici anche molto elevati che trasformano il tutto in un calderone surreale di sketch irriverenti e geniali sempre con una maestria impressionante.

Anche le imitazioni di cantanti più o meno famosi, che potrebbe sembrare roba da Bagaglino, sono tutt’altro che improvvisate e offrono spunti intelligenti.

Geniale e demenziale allo stesso tempo il momento in cui Graziana e Francesca si spartiscono una canzone cantandone chi solo le vocali (la vocalist) e chi solo le consonanti. Il primo pensiero è “ma quanto so scemi?” e il secondo è “quando il genio incontra le perfezione”.

Lo spettacolo sembra concludersi dopo uno sketch in cui ognuno dei 5 deve utilizzare parole che contengano soltanto una vocale, ognuno una diversa. Il tema dello sketch lascia un po’ di perplessità ma la messa in scena è divertentissima.

Dopo almeno 5 minuti di applausi la compagnia si rimette ai propri posti per La Storia del Rock in 5 minuti. Altri scroscianti applausi.