ministri nova bologna

Ministri al Nova Festival: la politica cantata che non si può ignorare

Domenica 4 luglio al Nova Festival si sono esibiti i Ministri, per una delle prime date del tour che li porterà in giro quest’estate.

Li abbiamo intervistati poco tempo fa, per l’uscita dell’ep Cronaca Nera e Musica Leggera.

E il concerto è stato proprio come ce lo aspettavamo.

Il clima ci ha tenuti sulle spine fino all’ultimo perchè sullo spazio colorato e pseudo-berlinese del Dumbo gravavano nuvole nere e basse, bassissime. Da dire che, se ti alzavi in piedi (che tanto ai concerti non si potrebbe fare), ne toccavi una e rovesciavi un diluvio. In realtà è andata bene, sul palco suonavano le prime tre canzoni e noi ci siamo bagnati un po’, poi le opzioni sono due: o ha smesso di piovere o noi eravamo troppo presi bene per accorgercene.

ministri nova bologna
ministri nova bologna

Tempi bui ha dato il via ad un domino ininterrotto di canzoni inaspettate (che se scendete le vedete perchè vi abbiamo scritto la scaletta), prese in giro e ringraziamenti. A pigliarci un po’ in giro dal palco ci ha pensato subito Fede, ricordandoci che a Cremona il pubblico era stato più partecipe. E anche però, come contrappeso immediato, è arrivato un pensiero più politico: a chi fa musica, a chi si lancia, a chi ha speso soldi per vedere un concerto seduto, a chi al rock ci crede ancora e ci mette la faccia, ma soprattutto il cuore.

Non a caso a metà scaletta sbuca una canzone molto spesso assente dalle scalette dei vecchi live, dedicata a Carlo Giuliani e al G8 di Genova, La Piazza. “Fa che non parlino di me/fa che non parlino di me” rieccheggia, e la rafforzano ricordando che non dobbiamo e non possiamo dimenticarci ciò è accaduto e che potrebbe riaccadere, perchè si può e si deve manifestare. E verso la fine è Alexander Platz, un omaggio a Battiato, ma anche una botta politica nelle parole di confine.

I ministri sono affaticati, dalla distanza dal pubblico, dall’impossibilità di lanciarsi, di star vicini. Però ieri sera ci han dato tutto, ricordando che questa sarà come “una di quelle sere in cui esci e decici di non bere, anche se non devi guidare“, e che il casino vero sarà in autunno. Il pubblico è affaticato, nel tentativo di lanciarsi contro le transenne sottopalco sembra di scorgere una volontà cieca di ribaltare “i poter forti”, quelli che ci fan sentire legati, fermi, impossibilitati. Ci han provato in due, tre, a correre senza esser fermati.

Mauro e Erica The Festival's Backpack Ministri Nova Festival
Mauro e Erica The Festival’s Backpack Ministri Nova Festival

La distanza però è sparita ad un certo punto, Divi è sceso, come sempre, “come se”, facendoci dimenticare un attimo cos’è successo, com’è questo nuovo modo indigesto di vivere i live. Il cavo del microfono è corso per tutta la platea per Il Bel Canto, ed è stato bellissimo. E poi c’è stato Spingere, vi immaginate com’è stato?

E noi siamo usciti felici, di nuovo come se. (Anche perchè Gerica è sgattaiolata ed è riuscita a prendere una delle bacchette lanciate da Michelino Esposito!)

 

SCALETTA BOLOGNA

Tempi Bui
Comunque
Peggio di Niente
Gli alberi
La Piazza
Bagnini
Il sole (è importante che non ci sia)
Sabotaggi

Noi fuori

Cronometrare la polvere
Le mie notti sono migliori dei vostri giorni
Se si prendono te
Alexander Platz (omaggio a Battiato)
Il Bel Canto

BIS

Inferno
Cronaca Nera e Musica Leggera
Spingere
Una palude