MercatoSonato

Il Mercato Sonato ci prova “abbiamo bisogno di cultura e musica!”

Dopo il via e lo stop forzato della scorsa stagione, il Mercato Sonato è pronto a ripartire con un cartellone in cui cruciali, come sempre, sono i momenti di incontro e scambio tra arti e generi musicali differenti.

Un calendario di eventi partito il 25 settembre con i Panaemiliana, Tjco e che prosegue da mercoledì 29 – tutti i mercoledì – con Classica da Mercato e portando sul palco tra gli altri Lucio Leoni (1 ottobre), Uncle Kook (2 ott.), Maestro Pellegrini (15 ott.), Radici nel Cemento (16 ott.), Pasquale Mirra (22 ott.), Sam Paglia Trio (23 ott.), Compagnia Aga (24 ott.), Gran Galà Manouche (29 ott.), Scarda (30 ott.) e inserendo al suo interno anche eventi organizzati nell’ambito di Suner con Jhonny Marsiglia e Lion D (8 e 9 ott.) e Diametro, con Fossick Project e Ensemble SudEstrada (10 e 17 ott.) festival nel festival potremmo definirli. Il programma dettagliato lo trovate qua oppure su www.mercatosonato.com.

Per farci raccontare quello che sta dietro a tutta questa organizzazione ed anche all’Orchestra Senzaspine abbiamo intervistato il maestro Tommaso Ussardi

1) Siamo tutti con il fiato sospeso per questa stagione autunnale di eventi live che non sappiamo come si svolgerà. Ci sono locali che hanno deciso di chiudere e altri che invece, come voi, hanno avuto molto coraggio nel prendere la decisione opposta. Cosa avete deciso e qual è stato il ragionamento che vi ha spinti a tale scelta?

“La Cultura è un bene primario, va salvaguardata, coltivata, sostenuta e raccolta. Noi operatori culturali in questo momento siamo come dei paladini, custodi, difensori e promotori allo stesso tempo di un bene immateriale, sacro, vitale, per cui saremmo pronti (anzi già lo facciamo…) a sacrificare tutto ma di questi tempi sembra che di questo bene se ne possa fare a meno.

L’abbiamo visto tutti, un solo anno e mezzo di pandemia ha distrutto e sradicato quella che era la nostra memoria, facendoci abituare, o secondo Darwin “adattare”, al fatto che della cultura “viva” si possa fare a meno… tanto c’è Netflix.

Noi abbiamo riaperto e continueremo a riaprire finché avremo energie nel corpo e risorse per sopravvivere, perché il bisogno dell’arte è un bisogno che va coltivato ogni giorno, ed è questo il nostro compito oggi: nutrire quotidianamente le persone con spettacoli, concerti, progetti partecipati, laboratori affinché sentano di nuovo il bisogno di cultura fatta dagli artisti e dal pubblico, insieme, dal vivo.”

2) Avete avuto dall’inizio uno sguardo molto aperto ai diversi generi e anche in questa lunga inaugurazione si può notare. Che scelte avete fatto?

“La nostra idea di cartellone va sempre più nella direzione di confondere la questione del genere in un fatto puramente artistico ricco di sfumature d’espressione. Per questo ci piace far scattare corto-circuiti, mischiando pubblici, artisti, linguaggi, stili, affinché le persone si possano smarrire e confondere abbandonando così le loro certezze e i loro pregiudizi.

Guardando il cartellone di ottobre si vede tutta l’espressione musicale, una centrifuga di musica classica, contemporanea, jazz, elettronica, indie, rock, reggae, hip-hop, tango, teatro, circo e molto altro. Ma come dicevo per noi non ha senso dividere il cartellone in generi perché vogliamo abituare il nostro pubblico al fatto che la musica è una.”

3) Alcuni vostri appuntamenti rimangono però fissi per tutto l’anno: come si svolgono i mercoledì del Mercato Sonato?

“I mercoledì di Classica Da Mercato sono sempre una magia, una provocazione continua che rompe tutti muri o meglio, le spine, che troppo spesso allontanano le persone dal lasciarsi toccare dalla musica del passato. Cerchiamo di superare questi blocchi – che nulla c’entrano con la formazione o con le capacità intellettive come spesso ci sentiamo dire – mettendo la musica classica al centro della settimana, al centro di un contesto che tutto ha tranne l’immaginario “classico”, un momento per ascoltare musica dal vivo, fatta da strumenti unplugged (Senzaspine), sorseggiando un drink mentre si vola da un secolo all’altro con quella leggerezza che solo la musica sa donare.”

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4) Mercato Sonato poi non è solo musica: avete creato spazi di confronto coinvolgendo diverse arti. Come si è declinato questo approccio?

“Come musicisti classici abbiamo sentito la necessità di “spogliarci” degli abiti pesanti che la società ci ha cucito addosso, atto necessario sia per noi che per gli altri. Fare questo significa da un lato riconoscere il valore degli artisti che vivono altre forme d’espressione, dall’altro superare la paura del confronto. Quello che accade è sempre meraviglioso e formativo. Ogni artista ha un suo approccio, il suo strumento, il suo stile, la sua tecnica, il suo training, ed è incredibile come quasi sempre ci si accorge di essere molto più vicini di quanto si immaginava.

Spesso si tratta di liberazione, ad esempio per noi significa superare la paura del vuoto, liberarci dal leggio, conquistare il lato improvvisativo e quello performativo, per i non “classici” spesso si tratta di paura di non essere all’altezza perché non provengono da una formazione accademica o perché pensano ai musicisti classici come dei professoroni saccenti e indisposti.

Per il pubblico poi si tratta di un’esperienza fondamentale di incontro e questo fa bene a tutti, perché spesso all’inizio di una rassegna i pubblici sono tanti e diversi ma alla fine della programmazione il pubblico del Mercato Sonato e quindi di Senzaspine, risulta uno.”

5) Speriamo di poterci vivere il Mercato Sonato per tanti mesi. Cosa vorreste dire a chi non vi conosce e a chi ha sentito invece tanto la vostra mancanza?

“Speriamo di sì.

A chi non ci conosce diciamo di venire al più presto a trovarci perché la nostra casa è grande, accogliente e sempre aperta. Da noi, se siete disponibili e di mente aperta, potrete vivere esperienze artistiche “profonde”, basta lasciare “le spine” a casa e concedersi ad una partecipazione attiva, che può essere semplicemente di attenzione, di trasporto oppure più pratica o più intellettuale. Tutte le nostre attività infatti ruotano attorno al concetto di partecipazione, accessibilità ed inclusione, i percorsi che stiamo proponendo sono tantissimi, speriamo dunque di vedervi numerosi.

Per chi ha sentito la nostra mancanza diciamo che finalmente siamo tornati, che abbiamo bisogno di voi, del vostro sostegno e del passa parola per creare nuovo pubblico, perché la cultura dal basso non è scontata e per sopravvivere oggi più che mai ha bisogno delle persone.”Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "OTTOBRE 2021 SETTEMBRE Panaemiliana 26 TJCO Composer Orchestra CLASSICA MERCATO Estate Lucio Leoni 01፤ Unkle Kook [caustico lunarelı Istantanea [delcode Centauromarino Istantanea ensemble CLASSICA MERCATO Quartetto Miral 06 Johnny Progetto [caustico lunarel Istantanea dejcode 18፤ CLASSICA MERCATO DON GIOVANNI Lezione ConcertoI 20 Pasquale Mirra 221 Sam Paglia Trio 23 Compagnia AGA 24 [caustico lunare] Istantanea Lion Progetto Suner Fossick project |Diametro [caustico lunare] Istantanea enlcode "Spelunker", Amaducci 11፤ CLASSICA AMERCATO 13 concerto Maestro Pellegrini 15฿ Radici nel cemento U Ensemble SudEstada Diametro 25፤ CLASSICA MERCATO GIOVANNI Lezione 27日 Galà Manouche 29 Scarda ingresso tessera SENZASPINE MINISTERO CULTURA mercatosonat prevendite"

I biglietti degli eventi li potete trovare a questo link.