L’estate 2020 senza i Festival, a quali costi?

A seguito del Dpcm del 17 maggio, quasi tutti i grandi eventi musicali in Italia stanno cancellando o rimandando, ma con quali costi?

Quasi tutti i festival 2020 che avevamo raccolto nella nostra ampia e variegata lista non potranno avere luogo. Secondo le normative redatte nel Dpcm del 17 maggio, i concerti e gli eventi potranno riprendere a partire dal 15 giugno. Però con delle ovvie e necessarie restrizioni. Restrizioni che per la maggior parte degli eventi live significa impossibilità totale ad avere luogo.

Innanzitutto i concerti all’aperto potranno avere un massimo di 1000 spettatori, mentre i concerti in luoghi chiusi, considerando l’ampiezza dei locali, un massimo di 200 persone.

Sarà necessario mantenere il distanziamento fisico cui tutti noi siamo ormai abituati, sia tra gli spettatori che tra gli artisti, misurare la temperatura corporea a tutti coloro che lavorano e prendono parte all’evento, utilizzo delle mascherine tra gli spettatori.

Ma soprattutto: assoluto divieto di consumo e di vendita al dettaglio di cibo e bevande durante gli eventi. Ciò significa che durante un festival o un concerto di 4 o 5 ore non è possibile bersi una birra o comprare una bottiglietta d’acqua.

A queste condizioni nessuno se la sente di organizzare un evento musicale.

I festival in programma per quest’estate stanno ripianificando o cancellando i concerti. Per i concerti rimandati è possibile mantenere la validità del biglietto o richiedere il rilascio di un voucher da utilizzare entro un anno.

Ammissione, Cedola, Ammettere, Carnevale

Più complessa la situazione dei concerti cancellati. A fronte del biglietto verrà rilasciato un voucher di uguale valore che si potrà riutilizzare entro un anno acquistando biglietti legati alla stessa organizzazione eventi.

Poniamo ad esempio che voi abbiate acquistato un biglietto per il concerto di un artista che è stato cancellato (e non rimandato), vi verrà rilasciato un voucher dell’intero valore da riutilizzare nel 2021 per i concerti della stessa organizzazione, quindi quasi esclusivamente all’interno dello stesso festival e per quanto possa essere interessante la proposta artistica, non è un’opzione convincente.

Questa situazione ha fatto infuriare molti fan, sia per questo evento ma anche per altri che hanno subito la stessa sorte. Comprendendo le difficoltà economiche di tutto il settore riteniamo comunque sbagliato che a pagarne le conseguenze siano gli spettatori.

Ampia è stata l’indignazione sui social dove gli utenti han chiesto a gran voce la restituzione del prezzo dei biglietti o quantomeno la possibilità di utilizzare il voucher per eventi slegati dalla singola organizzazione.

Certo il mondo della musica, come abbiamo avuto modo di raccontare poco tempo fa, è fatto di centinaia di migliaia di persone. Persone rimaste al momento senza lavoro; club e locali che saranno costretti a chiudere i battenti e che sicuramente non sono in grado al momento di rimborsare eventuali biglietti.

In questo contesto è difficile pensare ad una soluzione rapida e che renda giustizia a tutti quanti, le risposte dovranno essere corali e condivise.