Laìn

Line of Light è l’esordio di Laìn “Vado dove mi porta la penna”

Line of Light è il disco d’esordio di Laìn, 8 tracce dalle atmosfere folk-rock per tante cose da raccontare.

Il 15 ottobre 2021 è uscito il primo album di Leonardo Guarracino, in arte Laìn, dal titolo Line of Light.

Laín, nasce ad Ischia nel 1990. In adolescenza comincia a scrivere e mettere in rima un forte senso di disagio e incomprensione. A 19 anni si trasferisce per un po’ negli Stati Uniti, paese di nascita della madre scrivendo i primi testi in inglese nel tempo libero. Tornato in Italia, inizia a suonare la chitarra da autodidatta per mettere in musica le proprie idee.

Nel 2019 incontra Jex Sagristano, produttore e label manager di Soundinside Records, con cui iniziaa lavorare per il suo debut album Line of Light. Si tratta di un album intenso e maturo in cui le sonorità folk-rock creano ballate immersive che raccontano al meglio le tematiche, non semplici, affrontate da Laìn in queste 8 tracce. Ecco cosa ci ha raccontato lui a proposito dell’album.

1. E’ uscito il 15 ottobre il tuo primo album “Line of light” come ti senti a riguardo? Quali sono le emozioni di un primo lavoro?

Mi sento leggero e soddisfatto, ma per niente appagato. Mi fa strano guardarmi indietro, adesso. Le canzoni di questo album sono rimaste nel cassetto per anni, le ho raggruppate in questo progetto perché mi sembravano coerenti tra loro. Ho tante altre canzoni, vecchie e nuove, che non vedo l’ora di proporvi.

2. Musicalmente potremmo azzardarci a definire la tua musica una sorta di soft-rock cantautorale (anche se io ci sento anche ballate punk-rock). Quali sono le influenze che porti in queste 8 tracce?

Io non saprei individuare un solo genere che possa identificarmi… credo cambi con l’età, insieme a noi.
Partendo dalla prima adolescenza, ho avuto una fase hip-hop, una hair metal, una grunge, poi alternativa e così via… e in quel momento mi sentivo rappresentato da quel genere. Quindi, essendo tracce spalmate su 5 anni, potrebbero tranquillamente appartenere a generi diversi.

3. Le 8 tracce dell’album sono tutte cantate in inglese, come mai hai scelto di esprimerti in questa lingua?

Per tutta una serie di motivi, ma principalmente perché mi permette di essere più sincero e di semplificare al massimo frasi e concetti. Si dice che cambiando lingua si cambino alcuni tratti della personalità e in effetti il “me italiano” non è una persona disposta ad aprirsi fino a queste profondità.

4. Nelle tue canzoni tratti temi anche forti e importanti, sempre con una vena poetica. Come nascono le tue canzoni e come “decidi” di cosa scrivere?

Le mie canzoni nascono quasi sempre dalla scrittura. In generale, da un bisogno; nello specifico, da un impulso. Non decido mai di cosa scrivere, vado dove mi porta la penna.

5. Il periodo difficile ma sappiamo che per qualsiasi musicista l’attività live è molto importante, hai in mente qualcosa per portare in giro questo tuo primo album?

Non ancora.. sto pensando ad un piccolo tour, ma è soltanto un’idea al momento. Adesso, sono concentrato sul costruire una scaletta più corposa. Forse sono un po’ atipico sotto questo aspetto, ma per me la cosa più importante resta la fase creativa. Quando riesco a creare, sto bene.

TRACKLIST

01. Dust
02. Swan – Shaped Bomb
03. Lifter
04. Hourglass
05. Clouds
06. Line of Light
07. Comet
08. Questions