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I Ministri infiammano l’Estragon – foto e scaletta

Un concerto dei Ministri è un rito catartico collettivo. Domenica 24 aprile l’Estragon di Bologna era zeppo di gente che moriva dalla voglia di cantare, urlare, pogare e le aspettative non sono state deluse

Ad aprire la serata Il Corpo Docenti, band che conosciamo da molto e che si sta facendo sempre più strada nel panorama rock nostrano. Milanesi e con suoni molto meno ruvidi dei Ministri hanno saputo conquistare il pubblico che nel frattempo affollava il locale al Parco Nord di Bologna.

Fede ci aveva preparato (qui l’intervista) ad un concerto intensissimo, fatto di brani nuovi come Scatolette e Numeri – da cui prende il nome il tour – ed altri più vecchi e anche suonati più di rado come Vicenza (la voglio anch’io una base a) o I tuoi weekend mi distruggono.

Ma proviamo ad andare per ordine. Mentre lo sfondo del palco è impreziosito dalla fenice della copertina di Giuramenti , album in uscita il 6 maggio, salgono sul palco Marco Ulgirai biondo platino, Michelino Esposito acclamato dalla folla, Fede Dragogna, Divi sempre prorompente e sulla sinistra trova spazio alle tastiere, per la prima volta in tour con la band, Andrea Massironi che conosciamo dagli Shandon e ora anche come tastierista e chitarrista aggiunto de I Ministri.

Si parte subito carichissimi con Peggio di Niente, Non mi conviene puntare in alto e Divi e Fede iniziano già a dialogare con un pubblico entusiasta che conosce a memoria ogni brano. A mano a mano che i pezzi scorrono si scatena anche il pogo, con qualche crowdsurfing (anche il mio che mancava da anni) l’invito sul palco di una coppia che si distingueva per il volume delle urla e il doppio stage diving di Divi che canta sorretto dalla folla. Durante la pausa tra Il Bel Canto e Spingere al posto del classico “se non fate l’ultima noi non ce ne andiamo” è partito, da parte di un piccolo gruppo, un coro ecclesiastico “Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce e sarai servo di ogni uomo servo per amore sacerdote dell’umanità.” Non so perché ma è stato molto divertente e destabilizzante.

C’è la voglia, istigata anche dalla band, di tornare a sudare insieme, a pogare, a saltare, a cantare senza mascherine. Lo si sente e lo si vede molto chiaramente, il pubblico dopo il primo brano si dimentica del mondo fuori, sporadicamente ricordato da Fede e Divi che cita i Manic Street Preachers di Your Children Will Be Next:Quindi se posso sparare ai conigli allora posso sparare ai fascisti.”

SCALETTA DEL CONCERTO

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ministri numeri tour estragon club
  • Peggio di niente
  • Non mi conviene puntare in alto
  • Comunque
  • Gli alberi
  • Scatolette
  • Inferno
  • Numeri
  • Sabotaggi
  • I tuoi weekend mi distruggono
  • Tra le vite degli altri
  • Tempi bui
  • Vicenza (La voglio anch’io una base a)
  • Il bel canto
  • Spingere
  • Una palude
  • Diritto al tetto
  • Abituarsi alla fine

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