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Live d’esordio dei Dunk: un concerto necessario!

Prima data bolognese per i Dunk.Toc toc, scusate, ci mettiamo qua in un angolo ad ammirarvi.” A un concerto dei Dunk si ha la sensazione di entrare a piedi scalzi in un mondo intimo. Il pubblico è un optional, che ci sia o non ci sia ai Dunk interessa poco, a loro piace suonare e divertirsi. E si vede.

Ma partiamo dal principio.

Alle ore 22 dell’8 marzo 2018 il Locomotiv Club di Bologna si sta pian piano affollando. Ad aprire le danze ci pensano gli Effe Punto, pseudonimo e nuovo progetto dell’ex chitarrista dei Ministri. Abbandonato il rock aggressivo la band propone una versione più cantautorale e meno incisivo. Effe punto ha all’attivo un Lp, Dinosauri, un album che mette in musica poesie di T.S. Elliot e un album, registrato con la formazione attuale e titolato Coccodrilli.

Intorno alle 23 si fanno largo dietro la cortina fumogena del palco i Dunk. Senza fronzoli cominciano a suonare, guardandosi negli occhi gli uni gli altri. Il fine ultimo del loro concerto non è il pubblico, è la musica. Marco e Carmelo sono girati di 3/4 verso la batteria di Luca e la tastiera di Ettore e non guardano quasi mai verso il pubblico. Il fumo aggiunge un tocco intimistico al concerto. Sembra un po’ di entrare nella loro sala prove e guardarli divertirsi mentre snocciolano uno dopo l’altro, senza interruzioni, i pezzi dell’album. Alcuni tra il pubblico canticchiano a bassa voce alcuni brani tra cui certamente i due singoli tratti dal primo album: E’ altro e Noi non siamo. Affrontati tutti gli undici pezzi di DUNK, si familiarizza e assorbe in maniera naturale la dimensione intima del live, che rispecchia a pieno il contenuto dell’album: l’eterna lotta tra uomo e coscienza, l’attenzione per le cose che non potrà mai avere, i dubbi sulla vita. Una sorta di confessione umana dove l’accesso alle debolezze va di pari passo con l’avanzare dei pezzi. Tutto un lavoro che si sviluppa da un progetto che nasce nel 2017 dall’unione di due realtà storiche del panorama indie italiano: Verdena, Marta sui Tubi e O.R.K. sono presenti e rintracciabili in background delle canzoni di DUNK, nella batteria come nei riff.

La batteria di Luca Ferrari pesta senza sosta sui virtuosismi di uno splendido Carmelo Pipitone. La voce profonda e la chitarra di Marco Giuradei sono semplicemente emozionanti, al contempo la tastiera di Ettore, autore principale anche dei testi, chiude il cerchio di un amalgama musicale assolutamente perfetta. L’album è sperimentato e raccontato al pubblico in maniera completa e profonda, garantendo una buona ora e mezza di concerto. Senza nemmeno fare finta di programmare un bis dopo una didascalica presentazione dei membri della band, ci si risveglia quasi dal torpore. Come al termine di un viaggio bellissimo. Se amate la musica non potete perdervi un concerto dei Dunk, se non amate la musica inizierete ad amarla.

Un concerto necessario!

10-mar Modena Off

17-mar Milano Serraglio

24-mar Foligno (PG) Supersonic

31-mar Arezzo Karemaski

06-apr Bergamo Druso

07-apr Rovereto (TN) Smartlab

12-apr Roma Monk

14-apr Corneliano d’Alba (CN) Cinema Vekkio

25-apr Torino sudore | X Resistenza – sPAZIO211

Galleria rubata nella sala dei Dunk