Bloop

Disco della Settimana: Ex-Demo fatta in casa dei Bloop

Si chiama Ex-Demo fatta in casa il nuovo Ep della band milanese dei Bloop. 4 brani di indie-rock nati nel 2016 e che ora trovano la loro giusta dimensione.

Si intitola Ex – Demo Fatta In Casa il nuovo EP dei della indie-rock band milanese Bloop, uscito il 1 Ottobre.
Quattro brani rock-cantautorali che hanno radici lontane, immortalate in una demo del 2016, registrata, editata e
mixata totalmente in casa, e da cui deriva per l’appunto il titolo di Ex – Demo Fatta In Casa che potete ascoltare qui: http://bit.ly/Ex-demo_fatta_in_casa

La pandemia in corso e i mesi di lockdown trascorsi hanno convinto i quattro Bloop a recuperare quei materiali,
dargli nuove vesti e colori, investirli dell’esperienza maturata negli ultimi anni e portarli in uno studio di
registrazione, il MobSound Recording Studios.

I Bloop nascono a Milano nel 2012  da un’idea di Francesco Libertini e Alessandro Romita, quest’ultimo dopo alcuni anni lascia Milano e di conseguenza la band continuando a partecipare da lontano soprattutto alla parte grafica. Il gruppo si riassesta ed ora i Bloop sono formati da Francesco Libertini (voce, tastiere, chitarra acustica), Claudio Nasti (chitarra elettrica, cori), Francesco Todisco (basso elettrico, cori), Giuseppe Antonacci (batteria).
Nel 2016 registrano la prima demo intitolata appunto Demo fatta in casa. L’anno successivo partecipano alla 29^ edizione di Rock Targato Italia vincendo il premio “Compilation” scegliendo poi di rinunciarvi per questioni legate ai diritti editoriali. Durante l’estate del 2018, collaborano con la cantautrice Bri (Angela Brissa) lavorando all’arrangiamento di alcune sue canzoni e a una versione a due voci di un loro brano.

Tra la fine del 2018 e il 2019, la band lavora ai brani che entreranno nell’EP autoprodotto Schiacciatempo, pubblicato il 14 febbraio 2020. Nell’ultimo anno, il gruppo lavora al nuovo EP Ex – Demo Fatta In Casa che ha visto la luce l’1 Ottobre 2021 e che riprenderà i brani della prima demo casalinga mai pubblicata. Ad anticiparlo i singoli Margherite sulle rocce e Due in collaborazione con Angela Brissa.

I suoni della band si rifanno al rock cantautorale, voce baritonale e profonda accompagnata da ballad rock. Un po’ NoBraino, un po’ Perturbazione per avere un’idea.

I 4 brani dell’Ep sono in grado di fondere tra loro elementi più malinconici ad altri più allegri grazie ad un sapiente utilizzo di accordi in maggiore ed in minore, pezzi strumentali più ritmati ad altri più tranquilli ed arpeggiati. I testi, tutti in italiano, colpiscono per la forza delle parole utilizzate che raccontano di amori – ma non per forza di relazioni – di resistenza e speranza ma anche di difficoltà e del coraggio di affrontarle.

“Cosa potevamo fare di meglio in questo periodo di clausura e inattività forzate, in cui la nostalgia è diventata la
parola d’ordine, se non dare una degna pubblicazione alle nostre prime canzoni che avevamo scritto nel 2016? La
demo nata in quell’anno e che abbiamo registrato ufficialmente solo ora è stata una concretizzazione del nostro
incontro e dei primi mesi di lavoro, i più intensi, perché forti dell’entusiasmo che caratterizza tutti gli inizi delle
cose belle.”

Anni di piombo si riferisce a un’anziana signora a cui non piaceva proprio invecchiare. Nonostante i segni dell’età sul corpo, la sua mente era incredibilmente lucida. Con una singola battuta era in grado di far ridere e annichilire allo stesso tempo: ironia e malinconia, consapevolezza e rassegnazione, convivevano in lei in perfetto equilibrio.

Due parla delle relazioni tra due persone, non per forza d’amore. Nel testo si alternano due punti di vista, che nella
prima versione erano cantati da due voci diverse, corrispondenti ai due autori – Francesco e Alessandro – nella parte in maggiore, si parla di gesti che non vengono notati ma che non cesseranno; in quella in minore, di come a volte invece vengano notati nei momenti di difficoltà, quando appare chiaro su chi si possa contare.

Margherite sulle rocce è dedicata a un amico del frontman della band, il titolo si riferisce al suo sforzo di rimanere sé stesso nonostante gli anni trascorsi in ambienti alquanto inospitali. La canzone, riassumendo questa particolare storia, vuole essere in senso più ampio una critica al conformismo cieco e all’emarginazione che ne deriva.

Copertina-Bloop
Copertina-Bloop

Zitto arroganza, snobismo e competitività fino all’esasperazione sono atteggiamenti che allontanano, tracciano confini e pertanto escludono, cose che mal si conciliano in particolare con il mondo dell’arte e della cultura. Il titolo è una chiave per sottolineare il tono ironico del testo.

Tracklist:

  1. Anni di piombo
  2. Due
  3. Margherite sulle rocce
  4. Zitto