Disco della settimana: Arto di Setti

A distanza di 4 anni da Ahilui esce il secondo disco del cantautore modenese Nicola Setti.

Nicola Setti è un cantautore modenese classe 1985 che da ormai più di 10 anni porta in giro la sua musica. Il suo primo album, Ahilui, è uscito nel 2013 per La Barberia Records. Da allora Setti ha suonato, provato e scritto molti pezzi, tanti dei quali però non sono arrivati fino al nuovo disco.

Il 5 ottobre 2018 è uscito, sempre per La Barberia Records e Vaccino Dischi, il secondo album: Arto. 



L’album condensa 4 anni di lavoro in cui solo le canzoni “meritevoli” sono arrivate ad essere incise. 

Interamente registrato presso La Falegnameria Studio di Stefano Bortoli, Arto ha visto la collaborazione di vari amici e collaboratori musicisti. Ha visto la luce il 5 ottobre 2018 e sarà presentato al pubblico, live, sabato 13 al Mattatoio di Carpi.

La musica di Setti è semplice, orecchiabile con un piglio tendente al punk e uno stile garage. Dal vivo è assolutamente imperdibile, dietro il cantautore a tratti anche profondo si cela un personaggio affabile e simpatico. Con la sua chitarra sgangherata porta in giro la sua musica che fa saltellare e prende fin dal primo ritornello. Arto contiene 10 tracce ed è idealmente suddiviso in due parti, pur non essendo un concept album, ma per definizione dell’autore, una raccolta di canzoni.

La prima parte racconta l’idea di un sogno americano in versione Setti, si parte con Stanza che parla delle high school. Un brano scritto insieme ai Baseball Gregg in una versione che doveva essere demo ma poi è rimasta pressoché invariata. Iowa invece è un brano che ti rimane incollato, un po’ in versione REM parla fondamentalmente di un amore non corrisposto. Il terzo brano è un altro stato americano, in questo caso il Wisconsin. Parla di pranzi con i parenti. Barbecue è un dialogo cantato insieme ad Avocadoz e con l’aiuto alla chitarra di La notte delle streghe.

Il giro di boa dell’album, che segna anche un cambiamento nei temi trattati avviene con Woods. La storia del brano è molto interessante perché banalmente racconta di un concerto dei Woods, la band, che Setti non è mai riuscito a raggiungere a causa di un incidente d’auto. 

Bestia è il primo brano in cui il ritornello è in terza persona. Stilisticamente molto semplice con Luca Lovisetto alla chitarra. Presente è il pezzo punk dell’album, almeno nell’idea. Si passa dal No Future al No Presente e si accelerano i ritmi. Orizzonte vede il featuring, nei suoni, di Galuco Salvo.

Mi mancavi è probabilmente la traccia più vecchia del disco ed è molto interessante dal punto di vista musicale ma soprattutto nel significato del testo che prende spunto da elementi mitologici per parlare della mancanza di persone che non han fatto nulla per meritarsi quel sentimento.

L’album si chiude con Legno che riprende l’intro Stanza

Chiudiamo con questa chicca: volete Setti a casa vostra a colazione a suonare e preparare dolcetti fatti in casa? Ora è possibile con il progetto Setti fa biscotti Home Tour